Correva l’anno 1995, nel post Maradona a Napoli erano già passati grandi campioni, su tutti Daniel Fonseca e Gianfranco Zola. La crisi societaria dei partenopei però portò ad un irrimediabile ridimensionamento. Gli azzurri avevano da poco preso come allenatore il mitico Vujadin Boškov e fu, anche per colpa sua, se all’ultimo momento, Pippo Inzaghi rifiutò il trasferimento all’ombra del Vesuvio. Quell’estate infatti, dopo qualche anno fuori dai giochi, l’ingegner Ferlaino tornò alla ribalta con il suo Napoli. Aveva praticamente chiuso il prestito di Inzaghi dal Parma, del suo caro amico Tanzi, ma fu all’aeroporto che successe l’irreparabile.
L’attaccante, prima della partenza, lesse un’intervista fatta a Boškov dove gli veniva chiesto una valutazione sulle sue doti. Boškov chiosò così: “Abbiamo Imbriani e ci basta, preferisco lui ad Inzaghi“. Sorpreso Pippo chiamò il suo presidente rifiutandosi di partire alla volta di Napoli per fare la riserva. Di lì a pochi giorni, Inzaghi vinse e convinse per 4 a 0 in Coppa delle Coppe con la sua squadra emiliana, fu allora che l’affare sfumò definitivamente.
L’amore di Boškov per il grande Carmelo Imbriani non era una novità. Fu proprio l’allenatore serbo a concedergli l’esordio da titolare con il Napoli. Era il 14 maggio 1995, i partenopei erano di scena a Brescia e Carmelo indossò addirittura la maglia numero 10! Il match finì 2 a 1 per gli azzurri e ad aprire le danze fu proprio Imbriani con una spaccata al volo con cui tradusse in goal il grande assist di Pecchia.
