La speranza verso la quale nessun tifoso del Napoli avrebbe mai voluto aggrapparsi…

È arrivato il tempo di tirare le somme e fare i conti con la realtà: il Napoli, molto amaramente, ha concluso il campionato al quinto posto, auto suicidandosi e regalando la Champions League alla Juventus, dopo che il campionato ha cercato di venire incontro agli azzurri in ogni modo.

Il pari con il Verona è la fotocopia dell’intera stagione: un Napoli impaurito, senza coraggio, capace di essere perennemente autolesionista nei momento decisivi della stessa.

Tutto nelle mani degli azzurri, questo diceva la classifica e il destino: lo stesso destino che era dannatamente nelle mani dei calciatori dell’ormai ex allenatore Gennaro Gattuso, a cui vanno onori ed oneri, ma questa sarà un’altra storia.

Molto scontato decifrare la grande rabbia di gran parte dei tifosi partenopei.

Quasi ambiguo il vedersi palesare ancora il fatto che i limiti del Napoli sono il Napoli stesso: senza urlare allo scandalo, ad inveire contro la società e al complotto, c’è da ingoiare ancora una volta l’amaro calice, l’ennesima volta, non per colpe altrui, ma soltanto degli azzurri.

Tantissimi che si stanno ponendo le seguenti domande: “Ma la Juve non va cacciata dalle coppe dato che è ancora in Super Lega? (santa Super Lega verrebbe quasi ironicamente da dire, se dovesse realmente concretizzarsi questa cosa…), Se così fosse, il Napoli quindi sarebbe in Champions?”.

Social impazziti, tifosi che si appellano a chissà quali forze sovrannaturali pur di vedersi realizzare questa flebile speranza.

Va anche detto che è errato pensarla così: dimostrerebbe ancora una volta la fragilità mentale di una grande fetta di questa piazza.

È dura da mandar giù, tutte le aspettative crollate da un momento all’altro, l’ennesima stagione opaca ed anomala, non tanto nei numeri statistici, quanto nei risultati al momento del taglio del traguardo.

Sarà il momento di rifondare e questa volta non ce ne sarà per nessuno: tagli forti al monte ingaggi, rosa destinata a rivoluzionarsi radicalmente, bisogna prepararsi ad anni di buio, almeno apparentemente.

E allora oggi mi spoglio temporaneamente dalle vesti di aspirante giornalista: vi parla un tifoso qualunque, che ama questa squadra e vede nel Napoli un qualcosa in più che semplici undici calciatori che corrono dietro ad un pallone.

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