Valorosi e impavidi

Il Napoli spazza via l’insidia Udinese con una cinquina. 5 gol, uno più importante dell’altro per continuare a fare sogni da campioni, e raggiungere magari quella qualificazione alla Coppa dei campioni che questo gruppo tanto merita. Una macchina ben collaudata che con gli ingranaggi tutti al proprio posto riesce a far male a chiunque, e che con il suo uomo in panchina trova sempre un faro che illumina la rotta. Gli abbracci e i sorrisi ne sono una certezza, questi ragazzi sono uniti da qualcosa di forte, e questo legame viscerale nello spogliatoio si riflette sul campo senza dubbio.

Il primo tempo del match è totalmente dominato dagli azzurri, che manovrano con calma il pallone e cercano i varchi giusti per scardinare la difesa serrata dei ragazzi di Gotti. Il primo gol è frutto di una grande azione del Napoli, pallone servito di Zielinski a Osimhen che la tocca e si gira su Samir, a tu per tu con Musso sbaglia il ‘gazzellone’ – bravo il portiere argentino a parare con il piede – sulla respinta però ci arriva proprio ‘il principe Polacco’ che segna e porta i partenopei in vantaggio.

Il secondo gol arriva dopo appena qualche minuto. Dagli sviluppi di un calcio d’angolo fra Zielinski e Lozano il pallone arriva a Fabian Ruiz, che carica il suo mancino educatissimo e mette il pallone dove Musso non può. Napoli scatenato nei primi minuti, subito raddoppio.

I ragazzi di Gattuso sono fomentati, forse troppo e dopo l’exploit iniziale si rendono protagonisti di una clamorosa disattenzione difensiva. Scarico per Okaka che è raddoppiato da Manolas in marcatura e Rrahmani, di forza il 7 li sposta, carica il tiro facendo penetrare il pallone fra i due e la traiettoria beffa Meret.

Un errore di presunzione e soprattutto disattenzione che costa un gol subito dopo una marcatura sbagliata. E come nell’antica Grecia, la ‘Hybris‘ ovvero la presunzione viene punita dagli Dei, questa volta per il Napoli la punizione è proprio il gol dell’ex Samp. Dopo la punizione però arriva la risposta che tutti aspettavano. Gol nella ripresa di Lozano. Grande disattenzione del portiere dei friulani, che scarica male il pallone subito intercettato dal Chuchy, che scippa il pallone e inquadra lo specchio senza sbagliare. 3-1 che restituisce consapevolezze e certezze

Insigne e compagni sono scatenati, non vogliono fermarsi e sanno che la differenza reti può essere fondamentale in chiave classifica, e quindi ancora gol. Il quarto gol del Napoli arriva dopo pochi minuti dal terzo. Dalla bandierina tocco profondo in area ad uscire di Zielinski a cercare Manolas che stacca, il pallone viene clamorosamente parato da Musso che non la tiene, la deviazione favorisce Di Lorenzo che deve solo appoggiare in rete ed esultare.

Il quinto ed ultimo gol è una parla fantastica di Lorenzo Insigne. Tutto nasce da Politano, che dall’esterno si accentra prova la solita giocata e tira. Deviazione di Bonifazi che arriva ad Insigne, in qualche modo se la alza, al volo carica il destro dal limite dell’area e confeziona un gioiello di rara fattura. Napoli vittorioso per 5-1.

Una buona prestazione che quindi esalta ancora di più questo Napoli, in una forma eccellente, che sereno e felice riesce anche a riflettere tutto ciò in campo. Sebbene le disattenzioni siano ancora tante, le prodezze e le manovre ben collaudate fanno quasi dimenticare le ‘defaiance’ del reparto arretrato. Di fatto ottima prestazione per tutti in particolare per gli attaccanti, Osimhen se pur senza gol questa sera ha comunque contribuito alle giocate offensive. Il trio alle sue spalle va tutto in gol, Insigne nel finale si prende il gol che consacra la sua straordinaria partita, Zielinski con una rete e un assist zi conferma ancora determinante e in formissima, e Lozano pare aver recuperato la giusta condizione.

A centrocampo molto bene Fabian Ruiz che in assenza di Demme riesce anche a gestire con serenità trovando il gol, e a dialogare con Bakayoko più bravo in fase di interdizione. In difesa i due terzini finalmente volano come due aereo plani indipendenti e si rendono protagonisti in positivo di importanti azioni offensive oltre che difensive. L’unica nota negativa, forse, il comportamento non proprio perfetto dei due centrali in occasione del gol di Okaka, entrambi in marcatura senza impensierire troppo l’attaccante e oscurando la vista a Meret.

1/3 finali vinte per ritornare a giocare la Champions e provare a stampare un mezzo sorriso su una stagione che ha fatto acqua da tutte le parti e che ora, con la qualificazione alla Coppa più importante d’Europa, potrebbe ridare lo stimolo giusto per la rinascita. Ora c’è la Fiorentina al Franchi, per tradizione mai una partita facile decisa dagli episodi.

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