TOP&FLOP – Spezia-Napoli, il migliore ed il peggiore in campo per gli azzurri

Dallo Spezia allo Spezia: gli azzurri di Rino Gattuso vincono e tornano a vedere l’Europa che conta. Metabolizzato il doloroso pareggio casalingo contro il Cagliari, i partenopei ci impiegano meno di un tempo per annichilire i bianconeri di Italiano e tornare a galla, imponendo il proprio gioco e le proprie idee, facendo pieno sfoggio di un potenziale offensivo secondo a nessuno.
Sul campo del Picco si è vista una formazione pienamente consapevole delle sue enormi qualità in ogni zona del campo: oltre all’evidente strapotere offensivo, gli azzurri sanno di poter contare su una manovra di centrocampo molto più sicura di sè, soprattutto se supportata da una coppia di centrali difensivi che – a dispetto del disastroso avvio di stagione – sembrano aver ritrovato serenità e forma fisica.

TOP – Osimhen. Guardarlo giocare fa sorgere sempre lo stesso dubbio: come sarebbe stata la stagione del Napoli se non fosse stato lontano lontano dal campo per così tanto tempo? Rapidità e velocità disarmanti fanno del nigeriano il peggior incubo di tutti i centrali incaricati di affrontarlo, soprattutto quando il numero nove decide di puntare a grandi falcate i metri che lo separano dal portiere avversario.
La novità? Osimhen non è più solo quello e a confermarlo sono i numeri: un goal o un assist ogni 69 minuti li fa solo chi impara ad aiutare il reparto, aprire varchi e far salire la squadra; chi impara a cambiare gioco e calciare con più precisione verso lo specchio.
Ora si che è un valore aggiunto.

FLOP – Hysaj. Partita altalenante quella dell’albanese che, come è evidente ai più, sembra soffrire più del previsto la sua nuova collocazione sul lato sinistro (al posto di Mario Rui).
Il numero ventitrè non si è mai inteso con il suo collega di fascia Insigne, fallendo una ì serie infinita di passaggi, triangolazioni ed alleggerimenti anche da piccola distanza.
Ammonito dopo sei minuti, si fa trovare spesso impreparato nelle coperture su Estevez e Verde, ondeggiando senza troppa chiarezza tra le varie linee di gioco.
Suo l’errore sul colpo di testa che ha originato la rete dei padroni di casa: Insigne non può essere lasciato solo su una copertura aerea nella propria area di rigore.

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