Esattamente un girone fa, il Napoli era a 5 sconfitte in 13 partite. Complici infortuni e squalifiche, con Inter e Lazio arrivarono 0 punti e 0 gol segnati. Oggi, invece, le sconfitte sono 9 in 32 partite e con Inter e Lazio sono arrivati 4 punti, segnando 6 gol.
Capitalizzare le occasioni, nei modi e nei tempi
Nonostante un xG totale di 1.59, il Napoli ha segnato ben 5 reti nel match di ieri. Per essere ancora più precisi, il solo rigore realizzato da Insigne al 7′ rappresenta il 47% degli xG totali del Napoli di ieri.
Questa overperformance degli azzurri, che non significa che la squadra di Gattuso non abbia meritato la vittoria, è dovuta all’elevatissimo tasso tecnico dei calciatori azzurri, che nei modi e nei tempi hanno annullato la Lazio.

Non partiremo dal discusso episodio che ha portato al calcio di rigore, bensì dal gol del 2-0 di Matteo Politano. Parlando proprio di tasso tecnico, i tre protagonisti dell’azione (Insigne, Mertens e lo stesso Politano), hanno dimostrato grande intelligenza tecnica e tattica.

Al momento del lancio di Insigne, è curioso notare la posizione di Matteo Politano: l’ex Inter è almeno 20-25 metri alle spalle del belga, ma leggendo l’azione si sovrapporrà e riceverà palla, scaricando poi in rete sul palo di Pepe Reina.
Da questo gol si evince la conoscenza tra i calciatori del Napoli, che con il tempo si sta consolidando (basta anche pensare alla rete di Osimhen del definitivo 5-2, su assist di Lozano) e l’elevatissimo tasso tecnico di cui Gattuso dispone e che non sempre ha saputo sfruttare.
La Lazio, che nelle fasi finali di entrambi i tempi ha mostrato segni di reazione, ha tirato più volte del Napoli (16 contro 10), ma sole 3 volte in porta (mentre il Napoli 8). I biancocelesti hanno subìto i momenti in cui le reti del Napoli sono arrivate, non riuscendo a reagire nell’immediato. La squadra di Gattuso è stata brava nel capitalizzare subito le due occasioni avute nei primi 12 minuti, portandosi avanti per 2-0 abbattendo psicologicamente gli avversari. Inoltre, la rete del 3-0 è arrivata da un contropiede dopo una parata di Meret su Milinkovic Savic: anche in questo modo, la Lazio nel secondo tempo è riuscita a reagire solo nel finale.


Cercare la verticalità
Il discorso della verticalità, solitamente, viene fatto quando si parla di Victor Osimhen, che proprio in questo modo ha segnato ancora nel match di ieri. Ma, in realtà, è un concetto che deve essere ampliato un po’ a tutto l’organico offensivo del Napoli.
Contro l’Inter, ad inizio secondo tempo e sull’1-0, il Napoli si è abbassato molto e non ha quasi mai cercato di attaccare per trovare la seconda rete: ha sofferto passivamente i nerazzurri cercando di schermare quanto possibile Lukaku, ma quando ciò non è riuscito ha poi subito la rete di Eriksen.
Invece, ieri, nonostante il 2-0, il Napoli – con il 4-2-3-1 che diventava 4-4-2 -, ha abbassato un po’ il suo baricentro nel secondo tempo (da 48 metri a 44), ma non ha rinunciato alla verticalità che tutti i suoi attaccanti permettono, proprio come abbiamo già visto nell’occasione del terzo gol.

In questo modo, il Napoli ha saputo gestire la squadra di Inzaghi mettendola in difficoltà nell’arrivare in area di rigore e colpendola poi, con tanti uomini, nelle ripartenze e nei recuperi palla (proprio il modo in cui è nato il gol di Osimhen, dopo un recupero di Lozano).
Grande merito, infine, va anche alle prestazioni della coppia Fabian Ruiz-Bakayoko: se proprio nel match di andata, in questo spazio, parlammo di una coppia che mostrava “una vera incompatibilità“, ieri i due sono stati autori di una grande partita. Lo spagnolo è in crescita ormai da tempo e riesce ad essere decisivo in entrambe le fasi, toccando molti palloni e sbagliandone pochi (ieri 62/69, il 90%). Il francese, invece, ha finalmente convinto recuperando 7 palloni e avendo una percentuale di passaggi riuscita dell’88%.
Conclusioni
Il Napoli ha staccato la Lazio, che ha ancora una partita in meno. Rimane attaccato al gruppo per la Champions League recuperando tre punti al Milan e due all’Atalanta, allungando anche di ulteriori tre punti sulla Roma. Resta, ancora, il rammarico per una squadra che ha dovuto far fronte a troppi problemi nella prima parte di questa stagione e che non ha potuto lottare, da subito, per obiettivi ancor più ambiziosi.
Nelle prossime 6 partite, le avversarie del Napoli avranno altri scontri diretti da affrontare, mentre la squadra di Gattuso deve cercare di portare a casa più punti possibili su 18.