Un punto – d’oro – che però non accontenta nessuno. Il pareggio fra Napoli e Inter in realtà fa bene solo alle compagini Milan e Juventus. Gli azzurri restano quinti a -2 dal quarto posto e il prossimo scontro diretto con la Lazio sarà fondamentale per rincorrere la Champions. Dall’altra parte l’Inter concede due punti importantissimi in chiave scudetto, ma in testa alla classifica si parla neroazzurro.
Il primo tempo è un continuo studiarsi, le squadre sono guardinghe e nessuno vuole fare il passo più lungo della proprio gamba. A prendere campo però è subito l’Inter, che con la solita costruzione dal basso prova a penetrare negli spazi ben chiusi dagli interpreti arretrati del Napoli. I neroazzurri non mollano e nonostante qualche gita offensiva, ma mai troppo pericolosa degli uomini di Gattuso, continuano la marcia verso il gol. Di fatto una traversa ferma Lukaku, ma ad andare in vantaggio saranno i partenopei. Grande accelerata di Insigne, che fa secco Skriniar e in mezzo piazza il pallone che però è troppo scivoloso e non lo tiene Handanovic: è autogol.
Nel finale la reazione dell’Inter si fa sempre più pericolosa, e prima un palo e poi un’azione in contropiede -terminata con l’intervento di Manolas – salva gli uomini di Gattuso. Al riposo con un vantaggio che però non è una certezza, e gli uomini di Gattuao devono stare più che attenti.
Nella ripresa tutto ricomincia da dove si era interrotto. L’Inter continua a fare gioco e il Napoli si arrocca dietro, provando di tanto intanto qualche azione offensiva che non va mai oltre la tre-quarti. Passano appena 10 minuti e l’Inter la pareggia. Segna l’uomo che ad inizio stagione era forse fra i possibili partenti e con gol, sempre belli e pesanti, si è ripreso il posto in campo; 1-1 gran missile di Eriksen.
Il Napoli troppo labile e con la ‘modalità pressione’ disattivata, deve subito ripartire. Di fatto Insigne e compagni tornano a fare capolino nell’area avversaria, e provano a fare gioco. Prima con Demme poi con Fabian, ma in entrambi i casi l’impatto con il pallone manca. Ma è proprio a centrocampo che manca qualcosa a questo Napoli, per vie centrali gli azzurri fanno fatica e sugli esterni manca apporto alla manovra. Nel finale gli azzurri non ci stanno e vogliono scardinare il muro neroazzurro, ma l’azione più pericolosa con Politano si stampa sulla traversa. Poi un rigore dubbio non viene assegnato al Napoli e le speranze di una vittoria vanno pian piano affievolendosi. Termina 1-1.
Alla fine il bilancio vede gli azzurri che con l’atteggiamento e la convinzione, spinti da quel tifo anche se virtuale, hanno dato quella consapevolezza che la montagna da scalare alla fine non era poi così ripida. La tenacia e la completezza dell’assetto di Conte ha fatto la differenza e la qualità degli interpreti era impressionante. Il gol dei meneghini è arrivato infatti grazie ad una perla – straordinaria – di Eriksen, complice anche Mario Rui che in copertura ha sbagliato del tutto l’intervento.
Fra le altre note negative la poca stabilità di Diego Demme. La fisicità dei giocatori dell’Inter mette in estrema difficoltà il centrocampista, che nonostante tutto però si dimostra determinante in copertura togliendo compiti alla coppia di difensori alle sue spalle. Zielnsiki fa difficoltà, gli spazi sono sempre serrati, e per caratteristiche questa forse non era proprio la sua gara, senza dimenticata la forma fisica precaria che lo ha condizionato per tutta la settimana. Infine c’è Osimhen, in partite come queste il suo ‘compitino’ non basta, la poca tecnica persa causa infortunio e la forma molto altalenante la dicono lunga sulla prestazione del nigeriano, fra le note più stonate del match.
Ora mollare serve a poco, anzi pochissimo. 1 punto importantissimo contro l’Inter per ritrovare la verve giusta in 3 giorni per affrontare la Lazio, scontro importantissimo in chiave Champions.