Il Napoli fallisce il sorpasso Champions: fra beffe e poco cinismo

Il Napoli perde in casa della Juventus, e fallisce clamorosamente l’opportunità che poteva valere il definitivo sorpasso in classifica, sfumando quindi l’opportunità di poter agguantare il tanto ambito terzo posto. Poteva essere il finale perfetto, la chiusura di un ciclo – quasi perfetto – iniziato proprio da quella gara vinta in casa con i bianconeri. Disattenti e spreconi nel primo tempo forse anche troppo timidi, poco cinici e ingenui nel secondo, poi un rigore a favore e una piccola speranza, se pur vana, di pareggiarla. Alla fine l’epilogo è il seguente: Juventus 2-1 Napoli, bianconeri che riscattano le ultime prestazioni e gli azzurri a testa bassa escono dallo Stadium di nuovo al quinto posto e con la strada in salita verso la Champions.

Il primo tempo si apre con due occasioni, una per parte, prima Ronaldo poi Zielinski le falliscono ma poco più tardi, in un occasione simile a quella da poco sfumata, il portoghese non sbaglierà. Il primo gol infatti arriva grazie ad una grande azione di Federico Chiesa, che semina in dribbling prima Insigne e poi Hysaj, va sul fondo alza appena la testa, pesca con un assist perfetto Ronaldo, che inquadra lo specchio e non sbaglia.

Intanto il Napoli non ci sta, e prova a rimetterla in sesto. Sulla catena di sinistra sia Cuadrado che Chiesa si fanno beffe di Hysaj, mentre a destra se pur Di Lorenzo ari la fascia come pochi, Lozano sembra non esser entrato in partita. Per il resto sempre Juve pericolosa, ma bravi i centrali del Napoli a chiudere lo specchio, mentre dall’altra parte Insigne e Mertens non impensieriscono per nulla Buffon.

La seconda metà di gioco ricomincia così come è finita, con i bianconeri che sfruttano molto le fasce per poi accentrarsi e in mezzo di spazio ce n’è, Napoli quindi troppo scoperto per vie centrali, e davanti si fa troppa fatica con traversoni a vuoto facili preda dei difensori juventini. Dopo una ventina di minuti di botta e risposta, con gli azzurri che avevano preso finalmente fiducia e speravano nel pareggio arriva la magia. Bentancur serve Dybala, appena entrato, da fermo quasi a memoria calcia in buca d’angolo, il gol è perfetto. Meno lo è la marcatura dei difensori di Gattuso che lasciano tutto lo spazio necessario affinchè il gol entri in rete.

Nel finale un rigore a favore del Napoli, allo scadere riaccende la fiamma dell’entusiasmo, Insigne non sbaglia, ma accorcia solo il risultato sin troppo amaro per la posta in palio.

Dopo questa sconfitta il bilancio non è per niente positivo. Sulle catene si lavora male, Hysaj è preda di Cuadrado e Chiesa, che in più di un occasione hanno beffato il terzino albanese; mentre nel primo tempo Lozano sembra disconnesso e non pronto per reggere ancora il peso di una gara da titolare. A centrocampo Fabian e Demme non legano, lasciano varchi enormi che i giocatori della Juve sono bravi a sfruttare, l’italo-tedesco in più di un’occasione è stato determinante in fase d’impostazione ma per entrambi arriva un’insufficienza. In attacco, nel primo tempo i traversoni a vuoto non aiutano nessuno, nel secondo tempo la fisicità e la velocità di Osimhen aiutano alla manovra, ma resta il solito problema della concretezza sotto porta che manca e incide a fine match. Infine, oltre il danno c’è anche la beffa, perchè nel mezzo c’è anche un rigore non dato a Zielinski, che poteva indirizzare il match in modo diverso sul finale di primo tempo.

Un segnale d’allarme quello contro il Crotone che ad oggi risuona ancora più forte. Per questo Napoli però non c’è spazio per i sensi di colpa e per i rimpianti, nè tanto meno il tempo per piangersi addosso, la scalata alla Champions passa per 9 complessi match tutti da vivere e soprattutto da vincere.

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