Il fattore umano

L’ambiente Napoli è tutto concentrato verso un solo obiettivo: la zona Champions, l’obiettivo vitale, per il presente e per il futuro del Napoli.

L’uomo che dovrà guidare gli azzurri verso la zona Champions dovrà essere Gennaro Gattuso, nonostante sia chiaro a tutti che De Laurentiis si fidi poco e ormai consegnerà questo progetto ad un altro allenatore.

Ma, Gattuso, al di là dei possibili errori che un allenatore commette, e Gattuso ne ha commessi sicuramente tanti, queste settimane hanno dimostrato come nel calcio, ma anche nella vita è fondamentale un fattore: il fattore umano.

I cani, soprattutto quelli di razza, riconoscono nel padrone un capobranco e lo seguono fino alla fine: io ho questa sensazione quando guardo i ragazzi di Gattuso, i Ringhio’s boys.

Questa squadra ha dimostrato di stare dalla parte del mister, soprattutto nel momento complicato tra gennaio e febbraio, dove sembrava che il patron azzurro potesse mandare via mister Ringhio dopo mesi ad attendere un rinnovo che non arrivò e che non arriverà mai.

Ma l’eredità che Gattuso lascerà a Napoli sarà molto gravosa non da un punto di vista dei risultati, ma da un punto di vista umano: giocatori come Lozano, Zielinski, Osimhen sono cresciuti, anche a livello umano, sotto l’egida di Gattuso.

Sarà molto importante non sottovalutare questo aspetto in cui De Laurentiis, insieme alla società, valuterà a 360 gradi la scelta migliore possibile per il nuovo proprietario della panchina del Napoli.

Perché sicuramente De Laurentiis starà valutando ottimi tecnici, con idee attrattive e interessanti sul piano del gioco, ma conta anche il rapporto con lo spogliatoio e i giocatori, aspetto nel quale il migliore di tutti, Carlo Ancelotti, ha fallito qui a Napoli.

Alla fine, il calcio è come la vita e, a volte, il fattore umano, delle sensazioni può diventare predominante.

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