CDS – Napoli fuori dall’emergenza: tutte le scelte di Gattuso per i prossimi match

Il Napoli (apparentemente) è fatto, perché le gerarchie sembrano ormai scolpite tra i fili d’erba: ma il calcio cambia, rapidamente, e dentro una settimana si nascondono risposte che possono sistematicamente rimodellare una squadra teoricamente già definita.

Poi c’è l’ assembramento del calendario, quello che si sistema la madre di tutte le partite, Juventus-Napoli, immediatamente dopo la sosta, e sembrerebbe (per entrambe) una buona notizia: ma invece no, perché in quest’anno «diverso», le Nazionali hanno di nuovo aggiunto acido lattico sul sentiero che conduce alla Champions e qualcuno tornerà in giornata, chi ammaccato e chi no, chi assai soffocato dalla fatica e chi semplicemente «appesantito» dai viaggi, dai fusi orari e magari anche da panchine o tribune che annunciano un’ estate da spettatore dell’ Europeo.

IN DIFESA. Ci sarebbero un bel po’ di punti interrogativi, se Ospina non si fosse fatto male e se Demme non avesse dovuto rallentare, per non negarsi la Juventus: o magari è un errore sospettarlo, perché poi, e le statistiche lo confermano, anche tra i pali e in mezzo al campo, Gattuso ha deciso, preferendo il colombiano a Meret e l’ex centrale del Lipsia a Bakayoko.


E intanto, qualche ombra resiste: per esempio in difesa, per la precisione a sinistra, la fascia che è stata di Mario Rui,
titolarissimo per un periodo infinito, quattordici volte in campionato, e poi ritrovatosi improvvisamente a bordocampo a guardare, prima che infortunasse Ghoulam.

Ora serve freschezza, anche padronanza del ruolo, dunque
garanzie che la naturalezza della sua corsa sulla fascia mancina offre: lui più di Hysaj, che rientrerà anche dagli
impegni con la Nazionale e quindi avvertirà un pizzico di fatica in più.

IN ATTACCO. Con quei gioielli che possono brillare, tutti insieme (e chissà se appassionatamente), Gattuso può
permettersi di largheggiare: ha Politano e Lozano che possono giocare a destra, Insigne e quel «tuttologo» di Lozano
che a sinistra si sentono come a casa, ha Mertens e Osimhen (aspettando Petagna) come prime punte.

Il 4-2-3-1 gli concede la possibilità di buttarli in campo quasi tutti e se Zielinski va ritenuto intoccabile come «sotto-punta»,
qualche tentazione di rivedere le convinzioni originarie nasce: Lozano è stato «inavvicinabile» per un bel po’ – persino
tredici presenze consecutive, nonostante gli impegni ravvicinati – e però Politano si è spinto oltre e, con l’ infortunio
del messicano, si è impadronito con autorevolezza delle responsabilità e si è insediato come esterno di riferimento.
Sabato toccherà a lui, che a Castel Volturno ha potuto anche godere di qualche giornata di riposo. Mentre Osimhen
è in vantaggio su Mertens, almeno per la prossima: la spalla dello «scugnizzo» belga ha bisogno di evitare lunghe e sollecitazioni, forse è semplicemente preferibile, per potersi poi dedicare ad una
«Vecchia Signora». Si balla sulle punte, insomma.

Fonte: Corriere dello Sport

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