Home News Ciò che l’attacco crea, la difesa distrugge

Ciò che l’attacco crea, la difesa distrugge

Fonte foto: SSC Napoli

Le partite al Mapei Stadium contro il Sassuolo non sono mai cosa facile per nessun avversario, per gli azzurri nemmeno nella finale di Supercoppa, in realtà ha portato bene, ma ciò che è successo questa sera ha quasi dell‘incredibile. Il calcio è forse uno degli sport più imprevedibili del mondo soprattutto nei secondi finali. Esatto, quei millesimi che possono cambiare tutto quando, si credeva, di aver portato a casa i tre punti. E certamente sarebbero stati preziosissimi per il Napoli che, al di là dell’importanza della gara, avrebbe agguantato la Roma e si sarebbe avvicinata a quel posto in Champions tanto bramato.

Se la ruota, ad un certo punto, è girata tutta a sfavore degli uomini di Gattuso dopo essere passati in svantaggio nel primo tempo e aver visto un gol meraviglioso di Insigne essere annullato per un tacco in fuorigioco, poi i pali e le traverse prese da Berardi e Caputo hanno spostato la freccia nella direzione giusta. Il capitano partenopeo ha fatto la differenza in positivo, fornendo una prestazione capace di far dimenticare per un po’ il brutto periodo e la fiacchezza mentale di una squadra poco propensa a rialzarsi quando le cose si mettevano male. Lo stesso Zielinski, ancora in rete e ancora uno dei più pericolosi sulla trequarti offensiva. Dunque prima il 2-2, poi addirittura allo scadere del novantesimo il vantaggio sul dischetto firmato dal numero 24, a completare una serata per lui eccellente. Insomma, la cosiddetta ciliegina sulla torta.

Difficile dare la responsabilità al singolo, ma ancora più difficile ammettere che i fantasmi che aleggiano in questa rosa sono talmente grandi da fuoriuscire in qualsiasi momento. L’ingresso di Manolas, voluto dallo stesso allenatore, avrebbe dovuto sortire effetti tutt’altro che negativi. Ed invece gli incubi non finiscono mai. Avvilente vedere palesarsi da difensori così esperti come lui e, in precedenza, Maksimovic protagonista dell’autogol regalato ai neroverdi e, in generale, poco sicuro nel suo reparto nonché sprecone quando aveva l’occasione di rifarsi su un colpo di testa dopo aver battuto il calcio d’angolo, errori madornali.

Per come sono andate le cose si può solo parlare di due punti persi, nonostante sul gioco e sulle possibilità concrete il Sassuolo sia andato meglio. Continua il silenzio stampa voluto dal Napoli, ma a parlare sono i fatti. E da quelli non si può fuggire.

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