Torino-Juventus, un derby di fuoco per la corsa allo scudetto

“Paese che vai, usanza che trovi”, vale per tutto, tranne per i derby calcistici. Quelli, qualunque sia la città protagonista, sono sempre adrenalinici, sia che si tratti di Roma-Lazio, sia che sia Torino-Juventus. La città di Cavour piange e urla come tutte, durante queste partite che sanciscono primati contesi da lungo tempo.

La rivalità tra Juve  e Toro ha origini dagli inizi del Novecento. La prima squadra nacque nel 1897 da un manipolo di liceali torinesi; l’altra in una birreria del centro (Voigt) nel 1906, e fin da subito fu chiaro che lo scopo era battere l’altra. Si pensi che nella prima partita “stracittadina” (così si chiamavano allora i derby), il Presidente bianconero Alfred Dick, venne rinchiuso a chiave negli spogliatoi dai rivali, così dovette seguire l’azione attraverso le voci che sentiva. 

Ora non si rinchiudono più i Presidenti delle squadre avversarie, ma la rivalità è ancora forte. Tuttavia i motivi di incertezza sono tanti quest’anno come non mai. La partita dovrebbe disputarsi il 3 Aprile, ma niente ancora è sicuro, visto l’aumentare di calciatori positivi al covid nelle squadre. Sulla Juve si è abbattuto anche un altro virus: il citomegalovirus, simile al Sars-CoV-2, ma senza la sua letalità. L’attaccante Alvaro Morata l’ha contratto. La moglie sui social ha raccontato:

Ale (il figlio della coppia) è stato il primo a stare male, ma pensavamo fosse una semplice febbre, dopodiché l’ha passato ad Alvaro e abbiamo scoperto che è un virus (molto comune, anche io l’ho avuto). Sì, sta recuperando e ha tanta voglia di stare bene e tornare in campo carico”.

Un danno per la squadra o forse no, dato che il giocatore spagnolo si è distinto per avere un rapporto molto conflittuale con la tecnologia del VAR (5 gol annullati di recente). Nella scorsa stagione è stato quello ad essere sanzionato più spesso per fuorigioco: 11 gol annullati per off-side. 

Alberto Sanchez, tecnico audiovisivo che collabora con ZonaTech, rammenta che:  “Il Var (video assistant referee) è accusato di snaturare lo sport perché la sua precisione millimetrica toglie umanità di giudizio. Tuttavia l’industria calcistica non vuole più farne a meno vedendo errori grossolani, come la rete annullata per fuorigioco inesistente di Alvaro Morata in Spagna-Germania di Uefa Nations League. Così come si accetta l’uso di smart tracker e wearable  per ottimizzare gli allenamenti, non c’è più motivo di rinunciare a moviole e ricostruzioni in 3D a supporto della direzione di gara”.

Ma Var o meno, la situazione per il Derby del 3 Aprile è critica. Il mondo dello sport è messo in crisi dalla positività al coronavirus: le squadre finiscono per schierare formazioni completamente trasformate, spesso si usano i giocatori delle giovanili per sostituire i titolari, e gli schemi di gioco vengono cambiati all’ultimo momento dopo i tamponi. 

La situazione è complicata in ogni disciplina sportiva. Questo derby, qualunque sarà il risultato, dovrà fare i conti con virus e volata bianconera verso un recupero che vale lo scudetto.

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