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Toccare il cielo con un dito e non trovarsi in paradiso

Quando sfiori l’impresa poi fa più male. Manca sempre l’ultimo step o per arrivare ad un centimetro dal traguardo e staccare per primo o per sfiorare il cielo con un dito e non trovarsi in paradiso: Gattuso deve depennare dalla sua lista anche l’Europa League. La competizione che gli azzurri volevano conquistare per poter ridare gioia ad una città, alla quale in modo totalmente cruento, è stato strappato l’ultimo che quella coppa a Napoli l’ha portata per primo, ma forse agli azzurri manca proprio uno come lui. In quello stadio che oggi porta il suo nome, una disfatta amara si è consumata e ora lascia l’amaro in bocca un po’ a tutti, Gattuso per primo. Napoli-Granada termina 2-1, ancora un Napoli propositivo, che segna, fa gioco e produce tiri; ma alla fine la solita disattenzione difensiva condanna gli azzurri, che non riescono ad accedere agli ottavi.

La partita inizia subito con il Napoli propositivo in attacco, e dopo 2 minuti arriva il lampo: Zielinski ben servito da Bakayoko porta palla verso la trequarti, Politano porta via l’uomo sulla destra, il polacco con un dribbling fa secchi due avversari e dalla distanza insacca Rui Silva.

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Intanto il Napoli e crea ma subisce troppo, la solita costruzione dal basso non funziona e il gioco è troppo macchinoso. Fatto sta che dopo appena 20 minuti gli andalusi decidono di sedersi in cattedra. Foulquier dalla destra mette una pennellata in mezzo che trova tutto solo Montoro, che nella terra di nessuno stacca e fa male alla difesa del Napoli ma soprattutto a Meret. Disattenzione decisiva che quindi punisce tutto il reparto arretrato dei partenopei.

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Gli azzurri nel finale di primo tempo creano e arrivano a tanto così dal segnare il secondo gol, su punizione Insigne prova la magia, il capitano però trova Rui Silva e la traversa. Ma il gol arriverà ad inizio secondo tempo. Sempre Insigne molto propositivo trova sulla destra Fabian Ruiz che subito fa secca la difesa andalusa e il Napoli torna a sognare in grande.

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Nel finale Gattuso prova a spingere la squadra ma alla fine dei giochi gli azzurri non riescono a fare i due gol decisivi per il passaggio del turno, che poteva infondere un nuovo spirito nella testa dei giocatori partenopei. Questo spirito non lo ritroveremo nella testa di Insigne e compagni, ma nel corpo. Infatti se il tecnico lamentava, ma soprattutto giustificava, le copiose assenze con gli impegni tutti ravvicinata; ora una sola competizione coinvolgerà il gruppo chiamato al riscatto in campionato. Nonostante le azioni e il gioco che finalmente ha iniziato ad intravedersi, il risultato penalizza una squadra sfatta e a tratti insoddisfatta che ora deve puntare tutto su un buon piazzamento in campionato.

Come se non bastasse gli esperimenti tattici hanno condannato ancora una volta Gattuso e il suo staff. Dalla difesa a tre all’attacco rimaneggiato, sintomo ancora una volta di grande confusione. Caos che il tecnico non riesce a trasformare in ‘Cosmos’, ma che percepisce in maniera forte. Infatti nel secondo tempo torna sui suoi passi e ritrova qualche certezza e il gioco, che se pur sterile e a tratti nervoso, inizia ad intravedersi nuovamente.

Con la società che conferma e da fiducia fino a fine stagione a Gattuso, all’orizzonte ora c’è il Benevento. I sanniti, rivelazione di questo campionato, hanno voglia di fare bene ma soprattutto di riscattare il risultato dell’andata più della prestazione. Inzaghi orfano di Glik dovrà puntare tutto sulla forza del suo centrocampo e dell’imprevedibilità delle meteore offensive. Gli azzurri d’altro canto dovranno iniziare la scalata verso la Champions, obiettivo dichiarato da inizio stagione e rivendicato con forza nel post partita da uno dei leader spogliatoio, Kalidou Koulibaly.

Ieri non siamo entrati in paradiso, ma probabilmente, neanche lo abbiamo intravisto da lontano. La caduta verso l’inferno è ripida, e ora Gattuso dovrà vestire i panni da guida come Virgilio e condurre negli inferi il suo Napoli, sperando di poter risalire prima verso il purgatorio e poi – finalmente – in paradiso.

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