LA GESTIONE GIUNTOLI – Tra responsabilità, dati, cifre e passivo di mercato

In casa Napoli c’è confusione, tanta. Il momento, forse, è il peggiore da quando il Napoli è tornato in Serie A. Ormai è partita da tempo la caccia al colpevole. Il primo sul banco degli imputati è Gennaro Gattuso, come quasi impone la dura legge calcistica. Lo segue Cristiano Giuntoli. Quest’ultimo svolge il suo ruolo attuale dal 2015, quindi da ben sei anni ormai è il ds della SSC Napoli. E in un momento così è quasi d’obbligo analizzare la situazione in toto e quindi ogni singolo componente della società, perché le responsabilità le hanno tutti, non solo Rino Gattuso.

Analizziamo i dati del lavoro del ds azzurro in questi sei anni. Nelle grafiche è possibile osservare, leggere, guardare, gli acquisti e le cessioni di Cristiano Giuntoli dal 2015 ad oggi.

Per i portieri il Napoli ha speso un totale di 33 mln, ricavando dalle cessioni 4 mln, per un passivo totale di 29 mln. Per i difensori spesa pari a 129,2 mln, ricavi cessioni 12 mln, con un passivo di -117,2 mln. Per i centrocampisti sono stati spesi 177,9 mln, dalle cessioni sono entrati 104,8 mln, con 73 mln di passivo totale. Infine, per gli attaccanti, il Napoli ha speso ben 230,59 mln, ricavando 65,5 mln dalle cessioni, per un passivo complessivo di 167 mln.

Ecco, ora noi sappiamo che Cristiano Giuntoli è riuscito in tanti colpi. Tant’è che possiamo osservare in grafica i vari Reina (portandolo a titolo definitivo), Manolas, Allan, passando per Zielinski, arrivando fino ad Arek Milik. Quindi anche acquisti di valore, e questo è innegabile. Ma il dato che si evince è che per un totale di spesa pari a ben 570,69 mln, ricavando 186,3 mln dalla cessioni, si ha un passivo totale di 384 mln di euro nella gestione Giuntoli (specifichiamo che non si tratta del bilancio, il quale è in regola, ma passivo di acquisti-cessioni).

384 mln di euro sono un passivo importante, di rilievo, almeno sulla carta. Perché tale passivo non ha portato i frutti sperati. La società ha investito cifre importanti – al di là degli acquisti “sbagliati” – soprattutto per un club come il Napoli, acquistando calciatori di valore ma questi ultimi, purtroppo, sul piano del gioco, non hanno portato a casa trofei di rilievo se non la Coppa Italia della scorsa stagione. Giuntoli è stato bravo a vendere giocatori come Inglese, Vinicius a cifre esorbitanti considerando il reale valore, ma nel complesso ha speso tanto, recuperato poco e vinto meno.

E se vogliamo dirla tutta, diversi giocatori presenti in grafica, per quanto possa essere alto il loro valore – aggiungerei – hanno raggiunto il loro “massimo” grazie ad una sola persona: Maurizio Sarri. Ma questa è un’altra storia.

Post Sarri il Napoli non ha mai avuto un vero progetto. Sono stati fatti dei mercati “tappa buchi”, prima con Ancelotti e poi con Gattuso. Sono stati fatti solamente due investimenti importanti, Lozano e Osimhen, forse non completando una squadra per come la si voleva far giocare. I vari Lobotka, Petagna, Demme, Politano – e alcuni di questi sono tra i migliori della stagione – sono giocatori presi per cercare di tamponare il più possibile l’uragano Ancelotti (e anche su Ancelotti ci sarebbe tanto da dire, ma anche questa è un’altra storia ed è troppo facile parlare col senno di poi).

I soldi, al netto di ciò che si pensa del presidente, ci sono stati e sono stati spesi.. eccome. Ora, il come si sono spesi è tutto un grosso punto interrogativo.

 

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