GdS – Riapertura stadi: a Udine primo esperimento per il rispetto delle norme

Salgono i numeri della pandemia e sono meno le possibilità di tornare allo stadio entro la fine di questa stagione. Ma la riapertura degli impianti calcistici è un’obiettivo del paese e sono già pronte alcune idee. A parlarne è l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che introduce l’argomento parlando della Dacia Arena, stadio dell’Udinese:

“Più che uno stadio è un laboratorio. Innanzitutto di idee. Domenica alla Dacia Arena di Udine, in occasione di Udinese-Fiorentina, verrà sperimentata una novità, un innovativo dispositivo tecnologico, ideato dal Gruppo Be Shaping The Future, per monitorare il rispetto delle norme e dei protocolli anti Covid alfine di favorire la riapertura in sicurezza degli stadi. L’Udinese ci ha lavorato insieme al suo partner Infront. I circa 350 addetti ai lavori, abitualmente presenti nel matchday alla Dacia Arena, saranno dotati di un dispositivo che segnala con una vibrazione, a chi lo indossa e agli steward, il mancato rispetto del distanziamento sociale permettendo anche il tracciamento dei contatti all’interno dello stadio, nel pieno rispetto della privacy”.

“I tifosi mancano a tutti – continua il quotidiano – Non poter far entrare almeno gli sponsor per le società sta diventando un problema enorme. ‘Questo primo passo che cominciamo a compiere ci auguriamo possa servire’, spiega il direttore generale bianconero Franco Collavino. ‘Più volte nella nostra storia abbiamo sperimentato soluzione innovative, ora partiamo con questo test, sperando di riavere i nostri sostenitori'”.

“L’infettivologo Matteo Bassetti è intervenuto sulla questione: ‘Bisogna evitare assembramenti fuori dagli impianti. È la seconda volta in una settimana che vediamo assembramenti fuori da uno stadio. Un assembramento come quello visto per Atalanta-Real Madrid non possiamo escludere che porti a un focolaio’. Ma c’è chi dice no ed è il sindaco di Firenze, Dario Nardella, decisamente contrario alla riapertura: ‘Credo sia l’ ultima cosa da valutare perché si tratta di numeri grandissimi. Dividerci su questo sarebbe anacronistico vista la situazione del Paese'”.

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