Napoli – Una caduta in picchiata a Bergamo che fa male

Il Napoli cade in picchiata e si fa male. Se contro il Granada c’era stato un naufragio contro l’Atalanta quest’oggi si è trattato di un vero e proprio schianto aereo, che fa male. Lo specchio della partita degli azzurri è sicuramente l’infortunio nel finale di Osimhen, che in uno scontro aereo cade con la nuca e perde momentaneamente i sensi. Così nel complesso anche il Napoli che dopo il 30esimo del secondo tempo cade e si male senza riuscire a rialzarsi.

La partita inizia con l’Atalanta molto propositiva e il Napoli piuttosto distratto, che sbaglia tanto tecnicamente e che dopo soli 15 minuti si trova rinchiusa nella propria metà campo. I bergamaschi creano e combinano fra loro, Muriel scambia con Pessina e più di una volta i due provano ad aprire la scatola difensiva degli azzurri. Gli uomini di Gattuso però resistono e pur soffrendo con Politano stirato ed Elmas che a sinistra fa evidente fatica riescono a non subire gol sugli attacchi neroazzurri grazie soprattutto alla freddezza di Alex Meret. Il primo tempo si conclude senza reti e i partenopei, se pur ancora imbattuti, non riescono ad imporsi come vorrebbero, eloquente il dato di un tiro nell’arco dei 45 minuti.

Il secondo tempo è decisamente più interessante. Dopo appena 6 minuti arriva il gol dell’Atalanta. Muriel sulla destra trova con una pennellata al centro l’impetuoso Duvan Zapata che stacca di testa sulla marcatura del tutto inutile di Mario Rui e trafigge Meret. Le colpe del gol però non sono solo del terzino portoghese ma anche di Maksimovic che non si posiziona nel modo giusto nell’area di rigore e il pallone lo scavalca arrivando facilmente al colombiano.

Napoli che in estrema difficoltà prova a ribattere e dopo circa 5 minuti arriva la risposta del giocatore più propositivo: Piotr Zielinski. Il suggerimento arriva da Politano che con il contagiri regala il pallone al polacco, che sfrutta l’occasione, e batte Gollini.

L’Atalanta però non ci sta a perdere e non esita la risposta, con una grande azione costruita dalla metà campo in su, Gosens serve il pallone a Muriel che con le sue doti migliori, slalom e corsa, fa secchi i difensori del Napoli, scarica su Zapata che in mezzo trova un algido Robin Gosens che completamente solo segna e porta la sua Atalanta di nuovo in vantaggio.

Gli uomini di Gasperini, orfani del proprio allenatore in panchina, mettono subito la partita sul binario giusto e con il gol di Muriel indirizzano il match. La rete del colombiano è un mix di talento e doti balistiche. Prima porta palla, poi con un dribbling fa secco Rrahmani, guadagna spazio e con un tiro potentissimo sul palo di Meret insacca il 3-1.

Il Napoli ormai rassegnato prova qualche azione e sugli sviluppi di un calcio d’angolo riesce a trovare la rete. Politano riceve e mette una buona palla in mezzo che non trova però un suo compagno ma Gosens, che fa autogol e riporta in partita il Napoli. 3-2 momentaneo, il Napoli torna in partita.

L’Atalanta forte però del vantaggio continua a creare e con un botta e risposta si ritrovano di nuovo in vantaggio. Muriel dalla bandierina mette un buon cross in mezzo piuttosto forte che trova prima Dijmisiti che spizza e fa perdere un po’ di forza al pallone e permette a Romero di incornare e segnare il gol del definitivo 4-2.

Come anticipato attimi di preoccupazione a fine gara con Osimhen, che in uno scontro aereo con Romero, cade in picchiata sul terreno di gioco battendo la nuca e per qualche momento perde i sensi tanto da richiedere l’intervento della barella e poi l’ambulanza che lo ha portato in ospedale.

Una serata che accresce ancor di più dubbi e insicurezze per questo Napoli, in balia degli infortuni e di continui errori tecnici – evidente conseguenza dei pochi allenamenti e delle tante assenze – ormai una costante nelle partite della squadra di Gattuso. Ora testa al ritorno in Europa League che segnerà quindi un bivio importante nella stagione del tecnico calabrese, certo è che l’impegno con il Granada è difficile ma non impossibile considerato il risultato dell’andata; ma sarà anche uno sparti acque per capire realmente questo Napoli a cosa può ambiere in una stagione strana e complessa per mille motivi.

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