Napoli brutto in Coppa: assenze e presenze assenti

Un Napoli assente contro il Granada. La prestazione lascia tanti punti interrogativi, tanti dubbi e la lista degli indisponibili ora è un macigno per Gattuso, che partita dopo partita continua ad allungarsi. 10 giocatori fuori, 9/10 titolari, che nel momento più difficile e forse concitato della stagione con impegni ravvicinati e tutti importanti dovrà ancora farne a meno. E se le assenze pesano anche le presenze assenti di quelli in campo non aiutano. La difesa torna normalizzata dopo la prestazione super di sabato contro la Juventus e questa sera è sembrata ripercorrere la prestazione di Bergamo; a centrocampo Gattuso ha ritrovato Fabian Ruiz nota positiva insieme al subentrato Zielinski, prestazione totalmente differente per Elmas e Lobotka che sbagliano troppo e non garantiscono fluidità alla manovra; in attacco Insigne è poco lucido, ad Osimhen manca la forza sia nel corpo che nella mente e le azioni del nigeriano sono sempre finite prima di iniziare.

Partenopei che partono male, il Granada pressa e la manovra in fase di costruzione è difficoltosa. I biancorossi nei primi 10 provano a studiare gli azzurri e alla prima occasione utile sorprendono la linea difensiva, con Kenedy che da destra verso sinistra sventaglia il pallone verso il secondo palo, sorpresa la linea difensiva del Napoli che non scivola per marcare Herrera, tutto solo in area, che conclude di testa a discapito di Meret totalmente indisturbato.

Un affondo che si concretizza in poco, meno di un minuto e il Granada è di nuovo in vantaggio. Percussione di Molina che porta palla, scatta in parallelo Kenedy che prontamente servito prende ancora di sorpresa Rrahmani, il difensore Kosovaro arriva in ritardo ma non fa nulla per deviare il pallone e la conclusione, molto potente, batte Meret.

Troppi errori condannano il Napoli sia difensivi sia in fase di costruzione, i pochi allenamenti durante la settimana si fanno sentire e la panchina decimata dalle assenze per Gattuso pesa. Il secondo tempo è una grande confusione. Zielinski entra al posto di Politano che si aggiunge all’elenco degli infortunati, il polacco sembra essere l’unica luce nel buio per Gattuso, crea e gioca bene il pallone ma non riesce a concretizzare al meglio. In attacco Insigne non accenna una delle sue giocate e Osimhen fa troppa fatica, è evidente che non ha minuti nelle gambe e ogni azione finalizzata per lui finisce prima di iniziare.

Questo Napoli naufraga in trasferta, l’assetto fa acqua da tutte le parti e la nave barcolla. La difesa è in netta difficoltà e le verticalizzazioni del Granada sembrano frecce infuocate che colpiscono con precisione il bersaglio. Le chiavi del centrocampo affidate a Lobotka ben presto fanno una fine disastrosa, e l’ingresso in campo di Bakayoko, a fare da vertice basso, non cambia le cose. Alla mediana azzurra manca qualcuno che detti i tempi, manca il metronomo, e che quindi aiuti la manovra in modo efficace e produttivo. In attacco l’assenza di Lozano si fa sentire e gli affondi in profondità si fermano alla trequarti, manca quindi un apporto ad Osimhen che evidentemente in affanno non riesce ad accennare occasioni pericolose.

Uniche note positive il ritorno in gran forma da mezz’ala di Fabian Ruiz, che quando gioca nel suo ruolo gioca bene e Zielinski, che subentra e prova a riaccendere un po’ la partita, ma il vascello è ormai colmo d’acqua e ben poco può il 20 azzurro. All’orizzonte per Gattuso e i pochi superstiti resistiti al naufragio c’è l’Atalanta, che poco meno di una settimana fa ha battuto proprio il Napoli con una prestazione sontuosa conquistando la finale di Coppa Italia. Ora Atalanta e Napoli non si giocano di certo una finale ma il quinto posto, e a pari punti arrivano ad un match importantissimo per la stagione di entrambe.

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