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La quiete prima della tempesta

Ci siamo, tra poche ore il mare inizierà ad agitarsi, le onde orobiche prima e quelle bianconere dopo, inizieranno a scagliarsi contro la flotta comandata da Gennaro Gattuso e, solo allora, potremo finalmente scoprire se sarà il tecnico calabrese a traghettare il Napoli fino alla fine della stagione.

Che il matrimonio tra Aurelio De Laurentiis e “Ringhio Starr” sia destinato alla separazione sembra ormai cosa abbastanza chiara. Non è assolutamente ancora chiaro però, se culminerà con una separazione consensuale o con un rancoroso divorzio che porterà all’esonero del mister. 

C’è chi sostiene, che a prescindere dai risultati delle gare con Atalanta e Juventus sarà sempre Gattuso a sedere sulla panchina partenopea. Difficile, non impossibile.

In un momento, in cui le entrate economiche scarseggiano, è facilmente intuibile pensare quanto Adl sia a restio a sostenere l’ingaggio di due allenatori. Chiaro, il bene della squadra dovrebbe essere sempre al primo posto ma si sa quanto siano importanti i bilanci economici in casa Napoli.

La prospettiva più rosea, e che ovviamente si augurano tutti i tifosi partenopei, è che in questi giorni arrivi la qualificazione per la finale di Coppa Italia ed una vittoria convincente contro la rivale di sempre. Se così fosse, allarme temporaneamente rientrato e avanti con Gattuso fino a fine stagione.

Ma se così non fosse, allora inevitabilmente De Laurentiis dovrà scoprire le carte e mostrare quali siano le sue priorità. Il suo silenzio assordante in questi giorni non lascia punti di riferimento.

A ben vedere, lo stesso Gattuso dopo la sconfitta esterna contro il Genoa ha chiaramente ribadito che la priorità della società è la qualificazione per la Champions League.

Se il Napoli superasse l’Atalanta aggiudicandosi il pass per la finale di Coppa Italia ma crollasse con la squadra di Pirlo allontanandosi ancor di più dalle prime quattro posizioni? In quel caso, sarebbe difficile mandare a casa l’unico tecnico nella storia del Napoli a raggiungere per due anni consecutivi due finali.

O se succedesse il contrario, tracollo a Bergamo e vittoria in campionato? Il Napoli continuerebbe questo tourbillon di prestazioni convincenti e capitomboli fatali ed allora quanto sarebbe sicuro continuare con Gattuso ed il malcontento di una piazza, che giorno dopo giorno, aumenta? Quel che è certo, è che il Napoli si gioca una buona fetta di stagione in queste due gare.

Rimane l’Europa League ovviamente, ma ad ora non ci sono i presupposti per pensare che questa squadra possa realmente ritagliarsi uno ruolo da protagonista nella competizione europea. 

Ovvio, tutti si augurano il massimo da queste due gare, ma dovendo fare una scelta, la tifoseria ovviamente anteporrebbe la settima Coppa Italia rispetto ad un quarto posto, che senza dubbio farebbe bene alle casse della società ma che non sazierebbe di certo il palato della tifoseria.

Un leitmotiv che in casa Napoli sembra ripetersi anno dopo anno. Le ambizioni ed i sogni dei tifosi da una parte, le priorità della famiglia De Laurentiis dall’altra. Qualora la flotta partenopea dovesse essere sul punto di affondare, toccherà al patron dimostrare cosa gli starà più a cuore: il bene di una piazza o difendere l’equilibrio finanziario della società.

Le condizioni, in questo momento, sono avverse all’ombra del Vesuvio. Ognuno tira il vento dalla propria parte. Amanti del “Sarrismo” che incombono, nostalgici di Mazzarri e Rafa Benítez rimpiangono un Napoli romantico e moderno. C’è chi vuole la testa di Giuntoli, chi quella di De Laurentiis. Anche lo staff medico non è esente da critiche.

Nel frattempo, la squadra è decimata a causa degli infortuni e dal Covid. Gattuso è un pendolo che oscilla tra 4-2-3-1 ed il 4-3-3. Atalanta e Juventus arrivano come mareggiate indomabili. 

Se ognuno rimane fermo sulle proprie posizioni, per avvalorare le proprie tesi fa il male del Napoli. Adesso è tempo di mettersi sotto coperta e saper soffrire insieme.

Tutti sono chiamati a fare la propria parte: squadra, dirigenza e tifoseria. Non è ancora il tempo di fare processi, non mancherà eventualmente. Adesso tutti Uniti, per remare verso un porto sicuro ed acque più azzurre che mai!

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