La storia di Napoli-Atalanta: più di un semplice match!

Al Diego Armando Maradona, si gioca, questa sera, la semifinale d’andata di Coppa Italia tra Napoli e Atalanta.

Non solo tattica, Napoli e Atalanta mettono in scena anche due ideologie diverse tra loro.

La politica bergamasca sostiene lo sviluppo del settore giovanile e la valorizzazione dei soggetti presenti in esso.

La sponda azzurra, invece, ha un’opinione opposta, che non punta sulla crescita giovanile, ma investire su prodigi non provenienti dal proprio vivaio, per poi rivendere e fare una buona plusvalenza. 

LA STORIA DI NAPOLI-ATALANTA.

Correva la stagione 86/87, la finale di Coppa Italia, e gli azzurri vinsero in casa 3 a 0, mentre in trasferta trionfarono con il gol di Giordano. Questo fu il primo e l’unico match nella storia, dove Napoli e Atalanta si sono incontrate in un turno con gara doppia.      

Considerando tutte le competizioni, le due squadre si sono affrontate ben 112 volte, con un bilancio positivo per gli azzurri.

I partenopei vantano 48 vittorie a differenza dei neroazzurri che ne hanno 30. Dall’arrivo del Gasp sulla panchina bergamasca, dal 2016 in poi, il Napoli è riuscito a totalizzare solo 6 punti, girone d’andata e ritorno, nella stagione 2017/18.

Partite ostiche e dure, dove la mentalità e la compattezza di squadra sono fondamentali per la buona uscita, in qualche occasione anche la cattiveria agonistica, proposta dal calabrese in panchina, si rivela un’arma efficace.

Tra i più importanti personaggi calcistici che hanno soggiornato da ambedue le parti ricordiamo: Edy Reja, Marcello Lippi, Luca Cigarini e El Tanque argentino German Denis. La partita che più facilmente ci ritorna in mente è quella nell’epoca Ancelottiana.             

Dopo che gli 081 avevano affrontato nella miglior maniera possibile quella sfida, agli sgoccioli del match subirono la beffa in un contropiede, partito da un episodio da rigore dubbio ai danni dell’ex Llorente.

Quel pareggio che mise in discussione l’uso del Var, che mandò negli spogliatoi sir Carlo, che fece scaturire tante critiche nei confronti dell’arbitro Giacomelli e il sistema arbitri italiano.

Il Napoli aveva il controllo totale della partita, ma dopo le tante polemiche dopo il fallo da ‘‘Wwe’’ di Kjaer sull’ex 9 azzurro, l’intero gruppo squadra non era più in campo, soprattutto sotto l’aspetto mentale. Da lì nacquero tante prestazioni altalenanti, portando al tracollo totale con l’ammutinamento e la rottura tra squadra e allenatore.

Infine l’ultimo confronto fantastico risale al 17 ottobre dove l’armata di Rino Gattuso propose un’impostazione tattica da ‘’Playstation’’ e vinse dominando con un poker.

Doppietta del Chucky Lozano, in 4 minuti, dopo 180 secondi, la prodezza di Politano. A mettere la firma sul definitivo poker, al 43’, il primo gol in maglia azzurra del neoacquisto nigeriano Victor Osimhen. Inutile, ai fini del match, fu il gol della bandiera di Lammers al 69’.

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