Dal Web – Allan e la sensibilizzazione per l’Alopecia del figlio

L’ex centrocampista del Napoli, Allan Marques Lourerio, ha mostrato ai suoi follower sui social, con tanta bontà e umiltà, la malattia che soffre il figlio. Parliamo dell’Alopecia: una malattia autoimmune in cui il corpo attacca il follicolo capillare. Come ha scritto il brasiliano, non necessita di cure e non è una cosa seria, l’unico problema è estetico.

@allanmarques91 su Instagram

Il post su Instagram di Allan: ”Le mie piccole cose! Ho pensato molto se dovessi portare questo argomento qui, perché la verità è che non mi trovo così a mio agio. Non sono sicuro di quali parole usare, cosa dire; Ma dopo aver pensato, pregato e ricevuto alcune domande, sono venuto a condividere con voi una strada che abbiamo percorso da tempo. Quando il nostro Miguel aveva 4 anni gli fu diagnosticata l’Alopecia, una malattia autoimmune in cui il corpo attacca il follicolo pilifero stesso. Veramente? È serio? Ha un trattamento? Ha problemi? No. L’unico problema principale con l’alopecia è l’estetica. Il nostro Miguel è super sano e raramente ha bisogno di prendere una medicina, grazie a Dio. È genetico? È emotivo? Non lo sappiamo neanche noi. A volte le persone ci chiedono, ci chiedono, ma ci sono risposte che nemmeno noi abbiamo. In realtà ho deciso di esporlo per preservarlo. È un bambino felice, ride sempre! Bene con la vita! Il sole in casa nostra. Prende tutto bene ea volte prende in giro se stesso. Ma a volte finisce per essere rattristato dalle domande e dagli sguardi. E non voglio più vederlo così. So che ogni madre è una sospetta, ma è così speciale. Bambino amato, amabile, scelto e separato da Dio. Capolavoro del creatore! Creato e perfezionato nel modo in cui mio padre ha sognato per noi. Ti amiamo poco !!! E amiamo anche quella piccola parte di te. Ps: grazie amore @ allanmarques91 per essere il padre più straordinario del mondo.”

Articolo precedenteCagliari-Sassuolo, a caccia dei tre punti: le formazioni ufficiali
Articolo successivoOunas-Crotone, l’ex Napoli riflette