La medicina e la stampa 3D

La stampa ha origini antichissime e il primo utilizzo di questa tecnologia risale al 1455, anno in cui venne pubblicata una copia delle Bibbia di Gutenberg. Nel corso dei secoli essa ha percorso un sentiero che l’ha portata ad un miglioramento continuo fino ad arrivare ad oggi, dove le stampanti si contraddistinguono per le componenti (toner e cartucce) e per le funzionalità (Wi-Fi integrato, scannerizzatore). Di grande spicco sono anche le stampanti 3D, nate intorno agli anni ‘80 del secolo scorso, che in questi anni hanno trovato un forte utilizzo in moltissimi settori.  Questa tipologia di stampanti adopera tecniche per produrre degli oggetti in 3D, la cui produzione avviene sovrapponendo, strato dopo strato, dei materiali.

In merito a ciò, una nuova tecnologia si è sviluppata in questi ultimi anni: essa permette di creare dei modelli di organi umani in grado di funzionare perfettamente. Dunque, questa stampante non è in grado di riprodurre solo la forma, ma anche la consistenza tipica dei vari tessuti umani, come muscoli e ossa.

Questo è sicuramente un passo enorme per quanto riguarda gli ospedali e la medicina in generale: trovare organi da donare infatti non è affatto semplice, tant’è che negli USA muoiono mediamente 18 persone al giorno in attesa di un trapianto di organi. Gli scienziati hanno sempre cercato il modo più efficace per rimediare a questo problema e hanno trovato la soluzione nelle stampanti 3D. In questo caso tutti i materiali impiegati nella stampa sono, a livello biologico, compatibili fra loro e sono in grado di riprodurre polmoni, reni e altri vari organi. L’elemento essenziale però che deve esserci nelle stampe di questo tipo è il colorante alimentare. Sembrerà strano, ma il suo utilizzo è fondamentale per l’ottenimento di un prodotto valido. Tipicamente, nei vari processi di stampa, vengono utilizzato prodotti chimici fotoreattivi, i quali, però, nella maggior parte dei casi sono cancerogeni. Così uno scienziato, Miller, pensò di utilizzare al posto di quelle sostanze, dei coloranti alimentari, i quali avrebbero consentito l’ottenimento dello stesso risultato di stampa. Il loro utilizzo fu geniale. Da li non si deve necessariamente impiegare il colorante alimentare in qualsiasi stampa di qualunque organo.

Una delle prime stampanti 3D di questa tipologia si trova proprio nel nostro paese, più precisamente a Firenze. Il miglioramento tecnologico ha portato con sé invenzioni e prodotti sempre all’avanguardia in grado di essere utilizzato in qualsiasi ambito e sicuramente, in futuro, porterà altri elementi in grado di essere utili alla nostra società.

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