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I momenti chiave di Milik al Napoli

Indipendentemente dal fatto che la trattativa con il Marsiglia andrà a buon fine o meno, quello di Arkadiusz Milik rimane probabilmente uno dei più grandi rimpianti del Napoli negli ultimi anni. I bookmakers lo danno vicinissimo alla compagine transalpina, ma nel mercato può cambiare tutto in un battito di ciglia ed è meglio non dare per certo le operazioni fino alla firma del contratto.

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Troppe aspettative sul conto di Milik?

Diciamo subito come l’epilogo che sta avendo in questo momento la carriera dell’attaccante polacco è davvero triste, in modo particolare confrontandola con le aspettative che vertevano sul suo conto quattro-cinque anni or sono.

L’eredità non era di quelle semplici. Affatto, visto che Milik è stato comprato con l’intenzione di sostituire Gonzalo Higuain, il “traditore” per i tifosi napoletani, che si è accasato alla Juventus. Le aspettative erano decisamente alte, anche per via del fatto che, prima di Higuain, in maglia azzurra c’era un altro grande centravanti come Edinson Cavani.

L’obiettivo, quindi, era quello di caricarsi i compagni sulle spalle a suon di gol. Ebbene, nel corso dei primi match con questa nuova maglia, il polacco stava riuscendo perfettamente nel suo intento: non a caso, al debutto in Serie A, Milik rifila ben due gol al Milan. Passano pochi giorni e il centravanti polacco firma un’altra doppietta, questa volta al battesimo in Champions League con il Napoli. Con il Bologna arrivano altre due reti, di cui una praticamente al primo pallone che viene toccato nell’arco di tutta la partita.

Sette gol in nove partite: come far dimenticare Higuain e Cavani, il polacco ci sta riuscendo benissimo. Poi, all’improvviso, il buio. Il ginocchio si rompe in Nazionale, in un match contro la Danimarca e la sua carriera comincia a prendere una svolta che nessuno si sarebbe mai aspettato. Milik in primis, visto che ha paura di non essere più in grado di tornare a giocare ad alti livelli.

Il suo infortunio, però, permette a Sarri un’intuizione veramente geniale, mettendo Mertens come falso numero nove. Una mossa che farà la differenza e che porterà la squadra anche a giocare ad altissimi livelli. Mertens si potrà fregiare del titolo di miglior attaccante del campionato e Milik che fine ha fatto?

Il rientro dopo il secondo infortunio al ginocchio

Dal suo rientro, sigla un gol, finisce in panchina spesso e volentieri e, poi, arriva la seconda batosta, rompendosi di nuovo il ginocchio. Nella stagione successiva, Milik cresce nuovamente, anche grazie alla continuità con cui scende in campo e all’assenza, finalmente, di ogni tipo di problematica dal punto di vista fisico.

Eppure, di questa sua seconda fase della parentesi in maglia azzurra, si ricorda più che altro il gol che si è mangiato negli ultimi minuti nella sfida di Champions League contro il Liverpool., anche se in realtà in quel caso anche la parata di Alisson era stata pazzesca.

Con il passare del tempo e delle partite, Milik ha rivestito una figura e una tipologia di attaccante differenti, ovvero quella dello specialista, ovvero il classico finalizzatore che deve avere in mente solo ed esclusivamente una cosa, ovvero fare gol. Non a caso, nei momenti in cui non è andato a segno, le critiche si sono fatte sempre più pesanti. Stando all’opinione di diversi addetti ai lavori, risale proprio a quel periodo la rottura con la società.

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