Ad un anno dallo spiraglio di luce, dopo i disastri ancelottiani…

21 gennaio 2020. Quarti di finale di Coppa Italia. All’ex stadio San Paolo, attuale Diego Armando Maradona, Napoli-Lazio.

Partita sulla carta senza storia: biancocelesti strafavoriti, in gran momento di forma e in lotta anche per lo scudetto.

Ma si sa, è sempre il campo a parlare.

Quella sera tra gli spalti tornarono gli Ultras; il tifo più caldo della società partenopea era reduce dalla protesta contro il regolamento d’uso dello stadio ma bisognoso di sostenere la squadra in un momento complicato della stagione.

Gli azzurri non navigavano in acque tranquille in campionato: -9 dalla zona retrocessione dopo una pessima prestazione casalinga contro la Fiorentina, culminata con un netto 0-2. In Champions la musica era diversa: gli azzurri, qualificati agli ottavi di finale, un mese dopo se la sarebbero vista a Fuorigrotta contro il Barcellona di Leo Messi.

Tornando alla coppa nazionale, in partita secca il Napoli non fa sconti. Dopo 1′ Insigne, subito avanti gli azzurri con il tanto criticato Lorenzo Insigne, con un gol che mise a sedere la difesa biancoceleste. 1-0 e palla al centro.

Dieci minuti dopo Immobile fallí un rigore, la serata sembrava colorarsi d’azzurro e con il destino che decise che sí, il Napoli sarebbe tornato a ruggire.

Ghiotte occasioni da una parte e dall’altra, due espulsi per ambedue le squadre, due pali a testa, ma il risultato mantenne: 1-0 e Napoli in semifinale contro l’Inter.

Di lì a poco l’emergenza Coronavirus e il calcio subí una pausa, ma il Napoli riuscì comunque a guadagnarsi la coppa Italia avendo battuto l’Inter nel doppio confronto e in finale la Juventus.

Gennaro Gattuso, l’uomo della salvezza, l’uomo della provvidenza…

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