Fantasia al potere: quello che non ti aspetti diventa realtà

Napoli-Fiorentina termina con un punteggio tennistico, un 6-0 quasi liberatorio che evidenzia tutta la qualità degli interpreti offensivi del Napoli. Qualità e quantità che finalmente vengono liberate, distruggendo letteralmente un avversario poco concreto e assiduo. Ebbene si, perchè Prandelli durante la partita lo ripeteva spesso, sino ad essuefarsi completamente, perchè contro un Napoli così ben poco è possibile. Gattuso ha ritrovato finalmente una squadra con grinta; Insigne crea spettacolo per lui doppietta e assist, Lozano sfrutta gli spazi e corre bruciando letteralmente gli avversari, Zielinski fa il jolly e tocca tutti i palloni, Petagna toglie il mantello da goleador e per un giorno prende quello da assistman e Politano – sulla scia dell’entusiasmo – entra e disegna un gol di classe pura.

Il primo gol ci mette poco meno di 5 minuti ad entrare. Lozano fa quello che gli riesce meglio, corre e fa secco un avversario, la mette in mezzo, trova Petagna che vuole girarsi, non c’è spazio, vicino però c’è Insigne che con il destro ad incrociare la mette alle spalle di Dragowski. Azione sensazionale quindi degli azzurri che così subito hanno aperto le danze.

Il secondo gol arriva circa 30 minuti dopo, azione che parte da metà campo, Zielinski serve in profondità Petagna che con il fisico protegge palla, la mette in mezzo e come un rapace arriva Diego Demme.

Neanche due minuti e il Napoli si ritrova di nuovo in vantaggio, sta volta timbra Lozano grazie alla forza del capitano Lorenzo Insigne. Infatti il 24 azzurro dalla metà campo triplicato in dribbling li salta di netto per pescare il taglio del messicano al centro che non delude e gonfia la rete. Estro assoluto quello di Lorenzo Insigne, che sfodera tutta la sua rabbia e felicità per un periodo attorniato da pensieri negativi e critiche.

Gli azzurri ormai ci hanno preso gusto, e memori di quanto accaduto con l’Atalanta, continuano a costruire trame di gioco interessanti, ricche di passaggi veloci e colpi d’estro, come quello di Zielinski per il 4-0. Mario Rui trova il polacco che prima dribbla gli avversari e poi dalla distanza prova la botta che si insacca scheggiando il palo alle spalle del connazionale.

I partenopei vanno quindi in vantaggio di 4 a 0 e nel secondo tempo, subendo anche qualche timida azione della Fiorentina, decidono di farne altri due. La manita è propiziata da Insigne dagli 11 metri; il sesto invece è una magia di Politano. L’ultima volta un Matteo Politano così lo abbiamo visto contro la Real Sociedad; e anche sta volta fa ciò che gli riesce meglio, prima dribbla con una classe infinita due avversari e poi dalla distanza mette nell’angolino il gol del 6-0, una prodezza senza tempo.

La partita però non è sempre stata solo propensione offensiva per gli azzurri, ma anche piuttosto difensiva, anche se non troppo. Infatti il secco 6-0 potrebbe non far presagire un netto di 10 tiri dei viola, al pari di quelli del Napoli. Gli azzurri infatti si sono dovuti difendere, piuttosto bene, e in quel caso lo spettacolo lo hanno dovuto favorire i difensori. Il ritorno di Koulibaly è stato essenziale, con lui la difesa ha un disegno ben preciso completato da una cornice meravigliosa costruita da Manolas, che pone quindi l’accento su quanto questa coppia sia stata sottovalutata in primis e chiacchierata troppo in secundis.

In mediana finalmente si ritrova qualità. Demme prende il posto di Fabian, Bakayoko è più libero, più libero di fare ciò che gli riesce meglio, cioè amministrare il centrocampo e lasciare il lavoro sporco al tedesco. Così facendo i compiti della difesa si sono letteralmente dimezzati e questo è un dato di fatto. Koulibaly e Manolas tengono sotto mano ogni azione e non lasciano pochi spiragli, i terzini possono spingere e creare e non dare per forza un apporto alla fase difensiva, che spesso e volentieri è dannoso alla squadra. Questo centrocampo funziona, è dinamico e difensivo al punto giusto e permette quindi ai difensori di fare ciò che devono senza subire troppo gli attacchi avversari.

Questo Napoli oggi è sembrato rivitalizzato. Probabilmente il pranzo infrasettimanale ha dato nuova linfa e sorrisi al gruppo, che pare coeso e voglioso di continuare su una linea di vittorie che ora si arricchisce. Oppure il ritorno in gruppo di alcuni pilastri quali Koulibaly e Mertens ha ristabilito gli equilibri evidentemente mancati nelle ultime settimane. Dopo le prestazioni con Udinese prima ed Empoli poi non ci saremmo mai immaginati un Napoli così, ma di tanto in tanto quello che non ci aspettiamo diventa realtà.

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