Spiragli tattici Vol.38: The Game Changers

Fonte foto: SSC Napoli

L’ampiezza della rosa è un fattore fondamentale per il Napoli di Gattuso, che proprio grazie ai cambi effettuati è riuscito a svoltare una partita che, nel primo tempo, non era andata secondo i piani.

Analizzeremo prettamente la partita degli azzurri che, come detto in precedenza, ha avuto due volti nelle due frazioni di gioco, mentre la Sampdoria si è limitata a fare la sua partita, provando a difendere un vantaggio arrivato su un’azione letta molto male dagli azzurri (non è un caso che il possesso palla sia 67% a 33%).

I primi 45 minuti

La Sampdoria era schierata con il suo solito 4-4-1-1, con le due linee da quattro uomini molto strette all’altezza dell’area di rigore, per non permettere al Napoli di accendersi negli ultimi 25-30 metri con le accelerazioni e giocate di Zielinski e Mertens, per citarne due.

Il Napoli si presentava con una novità assoluta dal primo minuto: Faouzi Ghoulam. Come già succede con Mario Rui è capitato spesso che – per lasciare libera la fascia al terzino di spinta – Insigne si accentrasse per giocare in uno spazio intermedio, quasi sulla trequarti: qui è nato il primo problema.

Mertens non è una vera e propria prima punta e non può più giocare come unica punta, soprattutto in questo contesto. Come detto anche in altre analisi, il suo modo di giocare si è evoluto, venendosi spesso a prendere il pallone per favorire l’ingresso in area dei suoi compagni. Al Napoli oggi è mancato proprio questo, in quanto il belga, Zielinski, Insigne e Politano si sono mossi poco e male, non contribuendo alla manovra ma essendo quasi un ostacolo gli uni con gli altri.

Non è un caso che gli attacchi del Napoli siano arrivati soprattutto sulle fasce e quasi mai centralmente: questa situazione è tipica del Napoli ma soprattutto nel match contro gli uomini di Ranieri si è evidenziato questo dato.

Questo problema si è notato principalmente sulla trequarti ma ha inciso anche e soprattutto in area di rigore: quest’ultima non era mai occupata dal Napoli e, se lo era, era occupata male. Un esempio può essere l’azione in cui Mertens spizza il pallone di testa e sulla ribattuta non c’è nessun giocatore del Napoli in area di rigore, a parte Politano. Il belga infatti, alzandosi, si è lamentato proprio di questo con i compagni.

L’azione del colpo di testa di Mertens. Il belga e Politano fanno lo stesso movimento e quest’ultimo non riesce, dopo la respinta di Audero, a ribattere il pallone in rete. In area non c’è nessun altro se non Insigne al limite, ma le opzioni per Ghoulam al momento del cross erano veramente poche.

Un dato che sostiene questa tesi è quello dei tiri effettuati dagli azzurri dopo 45 minuti: solamente due in area e sei da fuori. Inoltre, il dato di xG era solo 0.40, il che indica la difficoltà del Napoli nel creare e di essere pericoloso.

Oltre il danno la beffa, perché alla poca iniziativa avuta dal Napoli nella prima frazione è arrivato anche il gol degli ospiti, che hanno sfruttato due errori in particolare: l’errore di posizionamento di Di Lorenzo e la scelta sbagliata di Meret.

L’errore di Di Lorenzo, in quest’azione, è quello di aver stretto troppo al centro e di essere posizionato male anche con il corpo. Al momento del tocco verso Jankto, Di Lorenzo dà le spalle al suo avversario e si trova poi in una situazione di netto svantaggio, costretto ad inseguirlo ma senza mai prenderlo.
L’altro errore è poi di Meret che, come vediamo nelle ultime due immagini, mentre Jankto guadagna una grandissima porzione di campo per arrivare al tiro, lui non avanza per provare a coprire lo specchio della porta al calciatore della Repubblica Ceca, che sul primo palo lo batte.

I “game-changers”: Gattuso, Lozano e Petagna

Spesso ci si lamenta del fatto che si aspetti troppo per effettuare alcuni cambi: i tifosi del Napoli, oggi, non hanno nulla da recriminare.

Gattuso, consapevole delle difficoltà del Napoli nell’occupare gli ultimi 25 metri di campo e consapevole delle prestazioni non sufficienti di alcuni giocatori, decide di inserire a inizio secondo tempo Petagna e Lozano per Fabian Ruiz e Politano, abbassando sì Zielinski ma permettendo così a Mertens di agire sulla trequarti alle spalle del numero 37.

Queste scelte si riveleranno perfette per tempistica e lettura del match, che avrà un volto nuovo grazie ai due nuovi entrati. Si può infatti notare come nel secondo tempo Mertens sia stato davvero parte attiva delle manovre del Napoli, essendo più libero di muoversi con la sicurezza della presenza di Petagna in mezzo.

L’azione del primo gol, arrivato dopo soli sette minuti dall’inizio della ripresa, sintetizza perfettamente ciò che è cambiato nel match. Insigne vince un rimpallo al limite dell’area e subito a suo supporto c’è il belga, che gli gira intorno. Intanto Petagna si trova tra i due centrali Yoshida e Colley, mentre Lozano, rientrando dal fuorigioco, si piazza davanti ad Augello e stacca perfettamente il pallone delizioso di Mertens, firmando l’1-1.

L’azione del gol di Lozano denota l’occupazione decisamente diversa dell’area di rigore da parte del Napoli e anche l’intelligenza di come Petagna e Lozano si sono piazzati, il primo attaccando lo spazio tra i due centrali e il secondo rientrando dal fuorigioco piazzandosi davanti ad Augello.

Nell’azione del primo gol, oltre a Mertens che aveva il possesso del pallone, c’erano tre giocatori del Napoli in area, cosa mai accaduta nella prima frazione. Al 67’ arriva poi il 2-1, con Lozano che punta e disintegra Augello e crossa per Petagna che in torsione segna. Ancora una volta sono presenti in area di rigore tre giocatori: Mertens, Insigne e appunto Petagna.

L’uno contro uno vinto da Lozano e lo smarcamento perfetto di Petagna e Mertens, con il primo che con una gran torsione segnerà il 2-1.

Un altro dato che può far capire lo stravolgimento del match, con il Napoli che ha cambiato volto e la Sampdoria che invece non è mai stata pericolosa, riguarda sempre gli xG: al 45’ erano rispettivamente 0.40 e 0.66, mentre a fine partita 1.52 e 0.71.

Fonte foto: Understat.com

Conclusione

Il Napoli ha meritato di vincere questa partita nonostante un primo tempo giocato male. I meriti vanno a Gattuso per aver letto bene e nel momento giusto il match e ai due giocatori che l’hanno svoltata: Lozano e Petagna. Ora, due sfide fondamentali, dove fare più punti possibili sarà la prerogativa per poter sognare in grande.

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