Napoli a scuola dal Siviglia, alla scoperta del vero valore dell’Europa League

Lunedì ci sarnno i sorteggi per quanto riguarda gli accoppiamenti ai sedicesimi di finale di Europa League, e qualsiasi sia l’avversaria del Napoli, sarà un ottimo banco di prova per misurare la maturità del club azzurro nelle competizioni europee, questo perché non sempre sono state affrontate nel giusto modo. Ma l’ex Coppa UEFA è tutto tranne che un trofeo da snobbare, poiché porta un maggior prestigio europeo oltre ad essere una competizione molto difficile e con avversari per nulla scontati, che talvolta si dimostrano di un livello superiore alle nostre aspettative.

Va osservata una triste constatazione, ovvero che il trofeo in questione, almeno qui in Italia, viene considerato “di ripiego”, visto come un mezzo flop stagionale poiché non è arrivata la qualificazione alla ben più nota e prestigiosa Champions League, un qualcosa da evitare per non sprecare troppe energie in vista del campionato.

Motivo per cui i partenopei, ma più in generale i club italiani, hanno poco considerato questa manifestazione. Infatti l’ultima vittoria da parte di una squadra italiana del torneo in questione risale al 1999, dove a trionfare fu il Parma di Malesani, anno in cui vigeva ancora la vecchia denominazione. E basti pensare che l’Inter di Conte, finalista della scorsa edizione, è l’ultima italiana a raggiungere una finale di questa competizione da allora.

Chiaramente è una tendenza da invertire, e potrebbero essere proprio gli uomini di Gattuso a farlo. Uno dei motivi è quello di migliorare il prestigio e l’appeal del club, a secco di vittorie europee da oltre trent’anni. Il Siviglia, dominatore della competizione negli anni recenti, ha costruito una buona reputazione grazie al trofeo in questione.

La Champions League è un ambiente ancora troppo grosso per la squadra azzurra, per cui oltre un certo limite non si riuscirà ad andare avanti, mentre l’Europa League è sì molto difficile da vincere, ma più alla portata del team. D’altronde, un’uscita del club agli ottavi di Champions ha un valore minore rispetto alla vittoria di un trofeo che pian piano diventa sempre più competitivo, non è costituito solo da squadre di livello abbordabile, ma anche da club di ottima caratura come il Tottenham, il Leicester, la Real Sociedad che abbiamo incrociato nel girone e non solo. Va aggiunto che le varie vincitrici negli ultimi anni hanno sempre presentato un blasone di tutto rispetto, come l’Atletico Madrid, il Manchester United e il Chelsea.

Un passo da compiere è quello di comprendere che questa manifestazione è tutto tranne che semplice, le trasferte sono lunghe, lontane, sempre insidiose, non a caso in casa del Rijeka è arrivata una vittoria di misura e che sembrava accomodata alla vigilia, inoltre le nostre avventure in questa competizione raccontano di come nessuna squadra sia già battuta al moento del sorteggio, e spesso sono stati commessi dei pasticci che sono costati caro.

Ma la cosa più importante di cui rendersi conto è che questa competizione la si può vincere. Non sarà facile, non saremo l’unica squadra ad essere temuta nell’urna di Nyon, ma il livello è perfetto per le nostre caratteristiche e potenzialità. Come si può pensare di fare un ottimo cammino in Champions League se prima si compiono degli scivoloni banali contro squadre di minor appeal? I test per crescere in Europa ci sono, le grandi sfide dal sapore di Champions non mancano, la prova è il doppio confronto con la Real Sociedad: due partie giocate sui ritmi della massima competizione europea per club da entrambe le squadre.

Ora tocca al Napoli, bisogna credere fino in fondo nella possibilità di vincere questo trofeo, perché sarebbe un ottimo modo per consacrarsi in Europa e crescere ulteriormente come realtà.

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