Si deve fare di più!

Il Napoli non vince ma soprattutto non convince in casa dell’AZ Alkmaar che, finora, è stato l’avversario più tosto incontrato. L’unico che non gli ha mai dato la gioia dei tre punti in questo girone che, ad oggi, appare più insidioso che mai. La fortuna ha voluto che la Real Sociedad fosse fermata in casa dal Rjieka, quindi gli azzurri si confermato al primo posto con 10 punti. Poteva essere la serata perfetta, dopo la bella ed emozionante vittoria contro la Roma, in nome di Diego. Non è stata così.

È parso di vedere una squadra in difficoltà sia in fase di possesso che di copertura, insidiata più volte dai veloci olandesi che, finanche fisicamente, sembravano stare meglio. Quando vengono a mancare, inoltre, giocatori chiave come Insigne in attacco che, se sottotono, palesa le difficoltà offensive dei compagni ad inventare e creare gioco o Bakayoko il quale se poco lucido e attento, provoca soltanto danni. La rete al sesto minuto di Mertens aveva fatto presagire, tutto sommato, una partita abbastanza comoda, da saper gestire e che sin da subito, insomma, avrebbe fatto alzare il baricentro degli avversari così da poter pungere con ripartenze velenose degli esterni. La realtà ha poi dimostrato che non bisogna mai sottovalutare né dare per scontato la tenacia di un gruppo di giovanissimi che di “regalare” i tre punti non ci pensavano nemmeno.

Nel secondo tempo c’è stato il vero calo con l’AZ molto più in palla, anche attraverso il famoso possesso che ha dato del filo da torcere alla difesa azzurra. Tante palle perse e falli di frustrazione. Il rigore procurato dal pessimo Bakayoko poteva costare carissimo, ribaltando dopo il gol pochi minuti prima di Martins Indi il risultato; fortunatamente il provvidenziale Ospina è riuscito a rendere meno amara questa pillola. Non è sicuramente esente da colpe Gattuso, il quale non ha per niente convinto con cambi borderline e poco logici. Il mister deve lavorare e ancora tanto, certe gare si vincono dalla panchina. Prima gli ingressi di Elmas, Lozano e Petagna, poi – come se avesse avuto paura di essersi sbilanciato troppo – ha consumato i 5 cambi al 65esimo con quelli di Mario Rui e Demme. Segno non di strategia ma di confusione.

Ora bisogna solo contare sullo stadio San Paolo, prossimo Diego Armando Maradona, che in realtà è stato tutt’altro che un fortino inespugnabile. Il non passaggio del turno, però, sarebbe davvero impensabile per una squadra costruita addirittura per vincere l’Europa League.

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