CorSera – I club storici hanno paura di retrocedere: così la Serie A non sarà mai riformata

Oggi Mario Sconcerti, nel solito editoriale per Il Corriere della Sera, ha scritto della possibile riforma di riduzione dei campionati europei, soprattutto quello italiano.

Da anni si parla di una Serie A a 18 squadre, ma la situazione non è semplice:

“Si pensa spesso, anche all’estero, di ridurre i tornei maggiori da 20 a 18 squadre per dare più spazio alla Nazionale. È una buona idea, ma bisogna anche capire perché se ne parla da tanti anni e non si fa mai. Perché l’incubo di ogni società «storica» è finire in Serie B perdendo diritti televisivi e sponsor. Le società storiche sono 16-17, se si gioca in 18 per dare un mese alla Nazionale, due o tre di loro rischieranno seriamente la Serie B“.

Il torneo a 20 squadre rassicura molto le società storiche, continua Sconcerti:

“Nei dieci anni tra il 1989 e il duemila in cui si giocava a diciotto, andarono in B Napoli, Udinese, Atalanta, Fiorentina, Bologna, Torino, Genoa, Cagliari e Verona. Molte di queste sono ormai abituate ad altre imprese, rappresentano grandi città e sono strutturate per una Serie A stabile, pena essere travolte. Un torneo a 20 squadre lascia le retrocessioni ad almeno due delle neopromosse, in sostanza elimina molto del pericolo per le squadre storiche. Anche questa non è una cattiva idea. Siamo in un corridoio stretto. Una ragione in più perché Mancini non esageri”.

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