La prova del 9: Osimhen, Napoli è tua

Fonte foto: SSC Napoli

Insostituibile Insigne che è l’unica certezza dell’attacco. I ritmi iniziali, tutt’altro che incalzanti, hanno sottolineato la mancanza di profondità e di lucidità sotto porta, tanti errori negli ultimi metri come sottolineato anche dallo stesso numero 14 nell’intervista post gara.

La pazienza è stata una virtù per i partenopei, i quali hanno aspettato un calo fisiologico degli avversari per pungere con l’ingresso decisivo proprio del nuovo acquisto. Sono bastati una manciata di minuti per sbloccare il risultato e portare gli azzurri in vantaggio, galvanizzati dall’exploit del numero 9. Ecco, quel numero 9 che mancava da anni, capace di fare da sponda, puntare i difensori con una velocità, suo dono intrinseco, e un elemento che oggi le prime punte non possono sottovalutare: la generosità. Segnare e far segnare sono due elementi imprescindibili per le peculiarità dell’attaccante moderno, il quale deve abbinare la tecnica a una visione di gioco discreta. Il 4-2-3-1 sembra funzionare, in particolare se l’avversario tatticamente tende a chiudere gli spazi. Quasi commuovono l’entusiasmo e l’amore con cui l’ex Lille ha esordito nella massima serie italiana, non solo quindi un’emozione iniziale palesata nelle amichevoli, ma la consapevolezza che la bravura viene poi ripagata, nonostante la vita con lui non sia stata molto clemente perdendo sua madre molto piccolo e costretto a vendere bottiglie d’acqua per poter sopravvivere.

L’umiltà di essere arrivato in alto ma senza dimenticare da dove si viene. Un’allegria che empaticamente ha raggiunto anche i suoi compagni. Non ha ancora segnato ufficialmente, ma contribuire in modo esponenziale alla vittoria è forse il gol più importante.

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