C’è chi va e chi invece resta

C’è chi va e chi invece resta

Questa frase probabilmente ricorderà a qualcuno un piccolo pezzo della famosissima canzone “Più forte“, del rapper italiano Sfera Ebbasta. In effetti qui si parla di qualcosa di forte, di qualcosa che era più forte dei titolo forse dei riconoscimenti, ma che non era immune al tempo, e che nel tempo si è deteriorata. La canzone sopra citata fece il suo esordio nell’estate del 2016, i suoi ascolti erano davvero bassi e in pochi la consideravano una hit.

Qualche anno più tardi, grazie anche alla fama raggiunta dal rapper, il singolo di Sfera iniziò a decollare fra il 2017 e il 2018; e così fu per il Napoli di Sarri. Nato nell’estate del 2016 e costruito pian piano nel tempo, si guadagnò successo e ammirazione in ogni parte d’Europa; sino ad esplodere nella stagione 2017/18 sfiorando il tanto ambito Scudetto.

Quella rosa, per molti tifosi mitologica per altri una giostra perfetta formata da ingranaggi ben collaudati, fece impazzire tifosi azzurri e non, grazie all’intesa straordinaria della squadra e il gioco istituito da Sarri come un dogma da seguire imperterrito. Ad oggi di quella gloriosa costellazione; poche sono le stelle rimaste ad illuminare di luce propria il San Paolo. E per necessità e per volontà molti calciatori hanno abbandonato la causa Napoli; lasciando tutti però un segno indelebile nella memoria dei tifosi che tanto li hanno incitati e tanto li hanno amati.

I primi a lasciare Napoli dopo quella gloriosa stagione furono Sarri e Jorginho SPONDA Chelsea, e uno dei leader più importanti dello spogliatoio azzurro, Pepe Reina. Il primo lasciò Napoli per approdare a Londra, per poi ritornare in Italia per una parentesi annua alla Juve – trasferimento mai perdonato dai tifosi azzurri – il secondo approdò con il condottiero a Londra, senza lasciarla. Il portiere invece lasciò Napoli per approdare a Milano sponda rossonera, per 18 mesi circa e nel gennaio 2020 approderà all’Aston Villa in prestito; per poi questa estate ritornare in Italia per fare il vice Strakosha alla Lazio.

Nel frattempo a Napoli arrivò Ancelotti per sostituire Sarri appena partito. Iniziò senza troppe rivoluzioni, il 4-3-3 vigeva ancora, poi il passaggio al 4-4-2. Intanto per sostituire Jorginho arrivò Fabian Ruiz, che aveva il compito di imparare da due colossi ancora presenti di quel centrocampo, Allan e Hamsik. Anche il capitano azzurro meditava l’addio, probabilmente era giunto il momento di chiudere un lungo capitolo, ma non subito. Infatti dopo 6 mesi e un apprendistato compiuto da Fabian, Marek decide quindi di lasciare Napoli per partire alla volta della Chinese Super League per riabbracciare il vecchio maestro Benitez al Dalian Yifang.

La stagione termina con un secondo posto, che in esso racchiude tutta la difficoltà di Ancelotti nel lavorare con questa squadra il primo anno. Intanto Albiol chiude la sua parentesi azzurra; un leader silenzioso che con Kalidou Koulibaly formavano una delle coppie difensive più equilibrate e solide degli ultimi anni. Il suo trasferimento al Villareal sarà ufficializzato qualche settimana dopo la fine del campionato e a sostituirlo arriverà Kostas Manolas. Un difensore che per caratteristiche incarna più il senegalese che lo spagnolo, ma che può essere l’arma più del tecnico di Reggiolo.

Le difficoltà del primo anno si concretizzeranno il secondo, e l’assenza di un difensore con le caratteristiche di Albiol peserà non solo a Koulibaly ma anche ad Ancelotti, che 4 mesi più tardi dovrà lasciare la panchina da esonerato a Gattuso. Intanto molti giocatori, viste anche le proprie situazioni contrattuali, pensano di lasciare il San Paolo per approdare in realtà alternative. In primis Mertens; che poi risolverà la sua situazione contrattuale e firmerà ancora per due anni, scatenando l’esplosione di gioia di un’intera città. Situazione diversa per Callejon, anche lui in scadenza ma che non riuscirà a trovare una quadratura in relazione al contratto; resterà però gratis per vincere una Coppa Italia a giugno e provare a fare l’impresa in Champions al Camp Nou ad agosto.

Intanto gli azzurri terminano la stagione 2019/20 provando a non crollare definitivamente; un settimo posto raggiunto con la Coppa Italia vinta e la qualificazione diretta all’Europa League. Intanto Callejon è andato via e sul piede di partenza ci sono anche Allan (ultimo superstite del centrocampo d’oro di Sarri, diretto verso Liverpool sponda Everton) e Koulibaly (che combattuto fra il restare e il partire guarda affascinato alla realtà della Premier) che affidano il proprio futuro nelle mani della dirigenza azzurra. Ultimo ma non ultimo resta il nodo terzini con un futuro incerto, infatti Hysaj e Ghoulam sono le mine vaganti del mercato azzurro in uscita, che insieme a Mertens e Insigne sono gli ultimi superstiti di quella fantasmagorica formazione.

Articolo precedenteCaos Messi, il padre parla del suo futuro!
Articolo successivoMercato in uscita – Un’altra squadra di B su Gaetano