Tutta la rabbia di un addio annunciato

Gli addii intossicano, ma intossicano di più le presenze assenti

Forse è vero gli addii sono dolorosi, generano malumore e ci fanno star male; ma quello che ci fa star più male sono le presenze attonite, di chi sempre era stato un punto di riferimento e ora non è altro che una presenza assente, distante con il pensiero rispetto al contesto in cui vive.

La frase sopra riportata probabilmente è lo specchio dell’attuale situazione relativa al trasferimento di Allan lontano da Napoli e dal Napoli. Dopo 4 anni all’ombra del Vesuvio sembra giunta la fine del matrimonio fra gli azzurri e il mediano brasiliano. Dopo una stagione sottotono, scandita da alti e bassi ora sembra arrivato il momento di una separazione – che per quanto dolorosa possa sembrare – è necessaria. Da quel gol liberatorio contro il Sassuolo che sancì la prima vittoria azzurra del ciclo Gattuso, ai malumori in allenamento e il successivo allontanamento.

Ed è proprio quest’ultimo lo stato d’animo che ha accompagnato Allan in questa strana stagione, la rabbia, che talvolta è fuoriuscita in modo positivo e in altri in modo negativo. Lui che del centrocampo d’oro dell’era Sarri era l’ultimo superstite, dopo le partenze di Jorginho e Hamsik, e che ora ha deciso di salpare su un’altra nave, in cerca di fortuna.

Ma ripercorriamo le cinque magiche stagioni partenopee del numero 5 brasiliano:

Arrivato a Napoli, dopo una stagione più che positiva all’Udinese, nell’estate del 2015 si presenta immediatamente alla corte di Sarri a Dimaro; che in ritiro stava preparando la gloriosa stagione degli azzurri, che si chiuderà con un secondo posto dal sapore di Champions ed un favoloso Higuain capocannoniere. Sarri subito ne intuisce le qualità da centro mediano nel suo centrocampo a 3, e in 25 presenze realizza 3 gol e 5 assist.

L’anno successivo il brasiliano è già un punto fermo, ma in più di un occasione Sarri dovrà fare a meno di lui. In totale accumula 29 presenze e realizza 1 gol e 6 assist. Durante la stagione la sua forza in campo è evidente, gli azzurri regalano spettacolo; e le gerarchie si infittiscono sempre più. Nel corso della stagione nascono infatti i fedelissimi di Sarri, una formazione completa che riusciva ad impressionare i tifosi di tutt’Italia, e Allan ne faceva parte.

Al terzo anno la giostra gira benissimo, il meccanismo complesso ma allo stesso tempo spettacolare è perfetto, e di lui non se ne può fare davvero a meno. Infatti nella stagione 2017/18 raggiunge l’apice della sua carriera. Con Sarri gioca 38 partite su 38 in A, e segna 4 gol e serve altrettanti assist per i compagni. Inoltre raggiunge un obbiettivo importantissimo per la sua carriera, la convocazione con la nazionale verde oro.

Alla fine di quella stagione a dire addio per primo sarà Jorginho che raggiungerà Sarri al Chelsea, a gennaio poi sarà Hamsik a lasciare Napoli. Intanto Allan e Hamsik si apprestavano ad iniziare una nuova stagione all’insegna della rivoluzione con Ancelotti. Con il tecnico di Reggiolo ci vorrà un po’ per ingranare, ma alla fine della stagione il mediano si ritrova con ben 33 partite all’attivo in A e 1 gol in bisaccia. In quella stagione Allan si confermò un vero e proprio perno del centrocampo, dal quale giovani apprendisti del mestiere come Gaetano e un Zielinski in rampa di lancio prendevano spunto. Intanto anche Hamsik ha lasciato Napoli e l’unico superstite del magico centrocampo resta Allan.

L’ultima stagione di Allan a Napoli è praticamente un tornado di emozioni. Inizia la stagione con Ancelotti, con lui la stagione si potrebbe definire ordinaria – 9 presenze 1 gol e 1 assist – se non contassimo i malumori post Salisburgo che hanno condizionato lui (e sopratutto lui) ma anche tutta la squadra. A novembre la guida tecnica cambia, arriva Gattuso e con lui le cose sembrano funzionare. Con Rino matura 14 presenze e 2 gol (entrambi con il Sassuolo), ma in campo non è quello di sempre. I suoi attriti con la società sono evidenti e si intuiscono sopratutto in allenamento, in campo è distante con il pensiero probabilmente già proiettato verso una realtà opposta, che lo attira con il suo fascino e la sua aria di cambiamento.

L’addio di Allan quindi sembra quasi certo, dopo una stagione altalenante la separazione sembra la strada migliore per tutti. Infatti Allan e il Napoli in questo momento viaggiano su due binari paralleli, e quello di Allan ha come destinazione l’Everton di Ancelotti. Il club di Liverpool ha serie intenzioni di investire sul centrocampista, la distanza fra le parti è minima ma si ha la sensazione che l’affare – per una serie di motivi – si farà. Sul 5 azzurro però vigilano anche Atletico Madrid e Borussia Dortmund; ma in questo momento il club di Ancelotti ha una preferenza non indifferente.

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