Insigne compie 29 anni, una vita con l’azzurro sulla pelle

Oggi compie gli anni un figlio della città di Napoli, ma sopratutto il capitano del Napoli; Lorenzo Insigne. Insidiatosi regolarmente nelle gerarchie azzurre dal 2012, la stella di Frattamaggiore ha brillato sino ad oggi. In 8 anni con il Napoli, Lorenzo ha vinto una Coppa e una Supercoppa Italia; nel triennio con Sarri è stato una delle colonne portanti del Sarrismo e ora si appresta a diventare una delle bandiere del club.

In questi anni con il Napoli, Insigne ha messo a segno 63 reti in 257 presenze totali. Come dicevamo poc’anzi, con Hamsik capitano, ha alzato al cielo una Coppa Italia (competizione in cui fu il capocannoniere) e una Supercoppa. In questi anni il numero 24 ha alternato annate straordinarie ad altre meno eclatanti, complici sicuramente anche alcuni infortuni e un rapporto di “odio e amore” con la tifoseria. Ad oggi l’ascia di guerra, fra la tifoseria e il giocatore, sembra sotterrata. Da sempre è il simbolo della napoletanità in club che da anni non aveva un simbolo così fra le proprie fila. Oggi vogliamo fargli gli auguri ripercorrendo questi anni con il Napoli, e non solo.

Acquistato dal Napoli nell’estate del 2006, un giovane Lorenzo Insigne si fa largo nelle giovanili del Napoli. Con gli “azzurrini” si fa subito notare, ma per l’esordio con le giovanili del club campano ci vorranno ben 2 anni, nel 2008 fa il suo esordio e al termine della stagione si ritroverà con uno score personale di 15 reti. Nella stagione 2009-10 arriva la stagione della ribalta, partecipa al torneo di Viareggio – segnando due reti – e viene convocato prima con Donadoni, facendo solo panchina, e poi con Mazzarri, che lo fa esordire contro il Livorno al posto di German Denis, negli istanti finali di partita.

La stagione successiva Zeman mette gli occhi su di lui e lo chiede al Foggia, che lo accontenterà. Con il club pugliese Insigne colleziona 33 presenze e mette a segno 19 reti in campionato (oltre a 7 reti in Coppa Italia Lega Pro), un bottino niente male per un esordiente che gli permetterà di ritornare a Napoli ma ancora per poco. Infatti Lorenzo fa ritorno a Napoli nell’estate del 2011, sulla panchina azzurra c’è ancora Mazzarri, che crede vivamente in quel talento, ma Zeman – trasferitosi al Pescaralo richiede con se per un progetto che rilancerà il talento di Frattamaggiore, e così fu. Quella stagione infatti Lorenzo si trasferì a Pescara, e in 37 presenze in Serie B segnò 18 gol, un’avventura esaltante insieme agli amici di sempre Ciro Immobile e Marco Verratti.

Pescara cambia letteralmente la vita Lorenzo Insigne, che finalmente viene convocato con Mazzarri. Tanta panchina ma anche tanti ingressi, uno dei più fortunati quello del 16 settembre del 2012, quando subentrato a Cavani, grazie ad un’azione ben condotta da Dzemaili e Pandev firma la sua prima rete in azzurro contro il Parma. Una rete quasi liberatoria, come la sua esultanza, che racchiude non solo il desiderio di esordire e segnare con quella maglia al San Paolo, ma racchiude la rivalsa di tanti no, che di certo non lo hanno fermato ma spinto a combattere per ciò che voleva.

La storia recente la conosciamo tutti, 62 reti dopo Insigne si ritrova capitano del suo Napoli con un’importante responsabilità. Sulle sue spalle riceve il peso non solo dei desideri di una città, ma della sua città, dei suoi tifosi. Quest’anno dopo una prima parte di stagione a dir poco deludente, da capitano è stato il primo a metterci la faccia, con i tifosi e con i propri compagni; promotore di una rivoluzione, che potesse beneficiare non solo alla squadra ma anche alle migliaia di spettatori che intervenivano per sostenere l’azzurro. Dopo la partita contro la Fiorentina, Insigne è intervenuto personalmente per riportare le cose sulla retta via, da buon capitano ha preso il comando e insieme al suo gruppo di compagni, da sempre solido, hanno iniziato la cavalcata assieme a mister Gattuso.

Insomma Insigne non è solo il capitano del Napoli; ma ne è anche il primo tifoso, il primo critico e il primo amante. Un esempio per tutti i ragazzi di Napoli, ed ora sembra tutto pronto per far si che diventi la prossima bandiera del Napoli, scrivendo a vita il suo nome sulla maglia azzurra.

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