Dal protocollo ai match in chiaro: come può ripartire il calcio

In attesa dell’incontro che dovrebbe essere decisivo per la ripresa della Serie A, la FIGC ha inviato al Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, il protocollo con le indicazioni per lo svolgimento dei match a porte chiuse.
Nel dettaglio, sono diversi i punti più interessanti che potrebbero consentire Spadafora a dare l’ok per la ripresa.


– Stadio suddiviso in tre settori:

Zona 1 area tecnica (terreno di gioco, recinto, tunnel giocatori e area spogliatoi); Zona 2 gli spalti (tribune, aree media e sale di controllo) e Zona 3 aree esterne all’impianto. L’accesso a queste aree avverrà in orari diversi e con un minimo e massimo di persone, a seconda delle aree. Zona 1 (minimo 10 massimo 106), Zona 2 (minimo 18 massimo 118) e Zona 3 (minimo 56 massimo 109).


– 300 persone circa allo stadio

Il numero massimo consentito, in Serie A, di persone allo stadio è di 300 persone (inferiore in modo proporzionale per Serie B e Serie C). Il numero di persone autorizzate deve essere ridotto alle figure strettamente necessarie, per rispettare i parametri di sicurezza.

  • Calciatori titolari, riserve, persone ammesse in panchina e match analyst (max 80 persone)
  • Delegazione società ospitante (max 12 persone)
  • Ufficiali di gara e Var (max 7 persone)
  • Servizio medico (max 12 persone)
  • Presidio igienico, servizi di pulizia (max 6 persone)
  • Personale di sicurezza (max 45 persone)
  • Match Organization, procura/delegati Lega e antidoping (max 4 persone)
  • Raccattapalle maggiorenni (max 6 persone)
  • Operatori tecnici (max 23 persone)
  • Giornalisti (max 10 persone)
  • Fotografi (max 10 persone)
  • Produzione TV (max 65 persone)
  • Licenziatari TV (max 20 persone)

Organizzazione viaggi e trasferte

Numero partecipanti più contingentati possibile. Prima dell’arrivo del gruppo, si sarà l’ispezione del personale addetto al controllo delle condizioni igieniche. Staff e calciatori su due pullman differenti. Nell’hotel, ognuno avrà camera singola e dovranno, tra le cose, avere con sè, dei dispositivi di protezione individuale e l’autocertificazione

– Percorsi separati per le due squadre all’ingresso in campo
“La squadra di casa, la squadra ospite e gli arbitri dovrebbero avere accesso al terreno di gioco separati. Valido anche per l’uscita, sia nell’intervallo che per fine gara”.

Spogliatoi:

Non ci saranno riprese televisive. Rendere disponibili tutti i locali presenti nella struttura, per consentire l’accesso, in tempi diversi, del gruppo squadra, separato da titolari e riserve.

  • Due sale antidoping separate

Verranno messe a disposizione due sale differenti, per i calciatori sorteggiati e, inoltre, dovranno accedervi con due percorsi differenti.


– Distanza minima dall’arbitro di 1,5 metri

Nessuno potrà accedere allo spogliatoio riservato all’arbitro. In campo, per dialogare con gli ufficiali di gara, bisognerà rispettare la distanza di 1,5 m. Non sono previsti raduni per gli arbitri, ma ognuno soggiornerà presso la propria dimora. Ogni arbitro dovrà spostarsi con la propria vettura ed è prevista un’area parcheggio, con un percorso diretto all’accesso degli spogliatoi.


– Vietate le strette di mano
“Non ci saranno bambini né mascotte. Non ci saranno foto di squadra, tantomeno cerimonie pre-gara. Vietate le strette di mano: è prevista un’apposita modalità di schieramento congiunto delle squadre che consenta il distanziamento”.


– Aspetti medico-sanitari

“Al momento resta valido quanto deciso per gli allenamenti collettivi, con l’individuo colpito da Covid-19 in isolamento e il resto della squadra in ritiro per 14 giorni, con possibilità di allenarsi”.

Interviste

“Attraverso il supporto tecnico organizzativo della Società ospitante, potranno essere effettuate in modalità remota. E quindi domande da studio tramite auricolare sanificato e monouso, o mini speaker audio, per limitare la prossimità tra gli appartenenti al Gruppo Squadra e il resto del personale presente allo stadio”.

– Area tecnico (bordo campo)

“Panchine rimodulate con distribuzione alternata dei componenti. Possibile estensione anche nelle tribune per le riserve, se l’impianto prevede un accesso diretto tra campo e tribune”.



Punti essenziali per fronteggiare, almeno in buona parte, un’emergenza sanitaria ancora in vita. Nonostante la curva in discesa dei contag, per lo sport di squadra resta sempre un rischio, ma per quella che viene considerata una delle prime aziende italiane, è necessario portare a termine il campionato.

Davanti al protocollo, sembra dare un’enorme apertura anche il Ministro Spadafora, che però pone l’attenzione anche su un altro aspetto, che potrebbe rivelarsi un nuovo grattacapo: le partite in chiaro.

Ci aveva già provato con il big match Juventus-Inter, ci riprova oggi. Il Ministro tenta la strada dei match in chiaro: “anche per evitare gli assembramenti ai bar, visto che gli stadi sono chiusi”, ha dichiarato nei giorni scorsi. Dalle ultime voci, sembra, però, non aver accolto consensi questa idea, nemmeno dai club.

In più, c’è lo scoglio della legge Melandri che non consente alle varie piattaforme la ritrasmissione in chiaro di tutti gli eventi.

Questa soluzione potrebbe, però, riaccendere una questione che va avanti da qualche tempo, tra Lega Serie A e i vari Sky, Dazn e Img. La prima riguarda alcuni mancati pagamenti di quest’annata e l’altro il bando del prossimo triennio.
Stando agli ultimi aggiornamenti, i match in chiaro potrebbero essere trasmessi su Tv8 e Sky Sport HD (200).

Non resta che attendere il 28 maggio, giorno in cui avverrà l’attesa riunione tra il Ministro Spadafora e i vertici di Lega e FIGC, per decidere, in maniera definitiva, se il campionato verrà portato a termine (13 giugno o 20 giugno). Dopo settimane di caos e polemiche, sembra esserci un pò di luce in fondo al tunnel.

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