Un tuffo nel 1989: la rimonta che fece esplodere il San Paolo

Stadio San Paolo di Napoli, 15 marzo 1989.


Si gioca il ritorno del quarto di finale di Coppa Uefa tra Napoli e Juventus. Già, tra Napoli e Juventus, due delle migliori squadre italiane degli anni ’80.
All’andata i bianconeri sono riusciti ad imporsi per 2-0, mettendo già un piede in semifinale. Prima però c’era il ritorno da giocare e, soprattutto, il San Paolo da affrontare.

LE FORMAZIONI
Napoli: Giuliani, Ferrara, Renica, Corradini, Francini, Carannante, Crippa, Alemao, Maradona, Careca, Carnevale. Allenatore: Bianchi.
Juventus: Tacconi, Bruno, De Agostini, Galia, Brio, Tricella, Marocchi, Barros, Altobelli, Mauro, Laudrup. Allenatore: Zoff.

In un San Paolo che non lascia intravedere dalle telecamere neanche un sediolino, la partita ha inizio e subito si fa incandescente, non solo per i fumogeni che annebbiano il campo per qualche minuto.


Infatti al secondo minuto la Juventus trova la rete con Laudrup, che però era in fuorigioco. Si resta sullo 0-0 ancora per pochi minuti, dopo che Careca viene atterrato in area di rigore da Bruno, che lo trattiene vistosamente. Qualche polemica da parte dei giocatori della Juventus fa perdere un po’ di tempo, ma Maradona si presenta pronto sul dischetto e con un sinistro a incrociare spiazza Tacconi.


Il San Paolo, che credeva nel passaggio del turno già da prima delle 20.30 di quel mercoledì di marzo, inizia a diventare assordante nel tentativo di aiutare la propria squadra e mettere in difficoltà gli ospiti, che però riescono a mantenere un certo equilibrio durante la prima frazione di gioco.


Equilibrio che viene spezzato da un contropiede del Napoli al 45’, proprio lo stesso minuto dove Corradini all’andata con un autogol aveva permesso alla Juventus di portarsi sul 2-0.
Alemao ruba palla sulla trequarti offensiva, serve Carnevale che con un destro potentissimo batte Tacconi. Che magia il calcio. Siamo sul 2-2 complessivo e adesso tutta Napoli inizia a credere davvero in una rimonta che sarebbe storica.

Il secondo tempo è meno spettacolare e a parte una grande parata di Tacconi su un colpo di testa di Carnevale, tutto lascia presagire che a determinare chi andrà in semifinale di Coppa UEFA saranno i supplementari ed infatti così sarà.
I trenta minuti extra sono però lo specchio di due squadre molto stanche, che si trovano in difficoltà nel dover attaccare l’avversario.

Il San Paolo però non smette mai di crederci e al 119’ arriva il momento per il quale tutte quelle persone si sono recate all’impianto di Fuorigrotta quella sera, cantando e saltando al ritmo dei tamburi che probabilmente battevano di comune accordo con i cuori di ogni tifoso.

Cross di Corradini, mischia in area e palla raccolta al limite, di spalle, da Carnevale, che allargandosi e puntando il fondo lascia partire un cross. Renica si alza in cielo, schiaccia di testa e regala al Napoli e ai napoletani una rete che rimarrà nella storia del club partenopeo.
È 3-0, il tempo è praticamente scaduto e il Napoli ha eliminato in rimonta la Juventus, qualificandosi alla semifinale della Coppa UEFA.
Il San Paolo, tra bandiere che sventolano, fumogeni e lacrime dei tifosi, esplode in un tripudio di gioia che ancora oggi rimane uno dei momenti simbolo del Napoli di Maradona.

Ciò che rende ancor più magico quel passaggio del turno è che poi, qualche mese più tardi, il Napoli avrebbe vinto la Coppa UEFA, coronando così un cammino fantastico.

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