Beppe Severgnini, scrittore e giornalista, sul “Corriere della Sera”, ha scritto riguardo la ripresa del campionato:
“Siamo sinceri: ci manca il calcio, in queste settimane di astinenza forzata? Meno di quanto immaginassimo. Se fosse così, sarebbe utile capire perché; e provare a pensare come divertirsi di nuovo insieme, appena possibile. Senza sbagliare. Non vogliamo perdere l’abitudine alle nostre squadre, alle nostre partite, ai nostri eroi passeggeri: ma i professionisti del calcio devono aiutarci. Riempiendo, magari, alcune ore di queste lunghe giornate con una narrazione e una vicinanza che, per ora, non si vedono (poche società ci hanno provato, mi sembra). E, soprattutto, pensando alla ripartenza: il calcio blindato e sterilizzato è una contraddizione in termini, e va evitato a tutti i costi. All’inizio ci sarà meno pubblico, è quasi certo. Ma gli stadi vuoti, no”.