Dal paradiso all’inferno: Napoli, che rabbia!

Tre vittorie, e poi la sconfitta con il Lecce. Quest’anno sono sei le partite perse al San Paolo, non accadeva dalla stagione 97/98. Si è passati dalla parola rimonta alla parola (di nuovo) smarrimento. L’unico termine giusto, in questo momento, è rabbia. La rabbia di un popolo che sogna da anni di essere lì, ai vertici, a lottare per un qualcosa che a Napoli è visto in maniera diversa rispetto ad altre realtà. Come se i napoletani vedessero nel calcio una ‘salvezza’ da qualsiasi problema che la vita possa mettere loro avanti. A Napoli, si mangia pane e pallone. Ed i tifosi azzurri vorrebbero che anche la propria squadra mangiasse pane e pallone. Quest’anno, però, si è rovinato un sogno, l’ennesimo. Ed allora la parola giusta è rabbia. 

PERCHÈ RABBIA?

Rabbia perchè quest’anno poteva essere la volta buona: l’anno giusto per vincere quel dannato Tricolore che manca da tanto tempo. Rabbia perchè lì in alto ci sono due squadre che non vengono da anni di lotta al vertice come il Napoli, e che invece stanno sfruttando al massimo le opportunità che la Juve sta concedendo. E il Napoli invece no. Non è lì in alto. E questo fa male, troppo. Vedere la pluriscudettata Juventus perdere partite come a Verona, ti fa capire che poteva essere davvero la volta buona. I bianconeri non sono quelli degli anni scorsi; vuoi per l’allenatore nuovo, vuoi per un gioco totalmente diverso rispetto al solito, ma non sono più invincibili.

E allora c’è tanta rabbia…

Bisognava restare lì sopra, come negli ultimi anni, ad aspettare il momento giusto che prima o poi sarebbe arrivato. Perché il momento giusto DOVEVA arrivare, ed era proprio quest’anno. 

Il Napoli era una macchina perfetta, o quasi, che si è distrutta nel tempo. E che rabbia! Che rabbia vedere l’Inter vincere un derby in rimonta con una grinta e fame negli occhi come undici leoni, vedere una Lazio portare a casa vittorie su vittorie soffrendo e invece vedere un Napoli che perde in casa con un Lecce che lotta per la salvezza. Che rabbia!

Un anno così non sarebbe dovuto capitare, una situazione del genere non avrebbe dovuta esserci (i rapporti non idilliaci fra società, squadra e tifosi). 

Quest’anno capitano anche arbitri che rifiutano di andare al Var per presunzione, è vero. Capitano anche tanti tanti episodi a sfavore, è vero. Ma non possono essere alibi. Non servono le scuse, non serve cercare un qualcuno a cui dare la colpa. Bisognava essere lì, lì sopra a lottare per quel sogno. Punto. 

E allora sì, la parola giusta è proprio rabbia. 

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