Napoli – Juventus: analisi tattica dell’avversario

In collaborazione con BTL | Behind The Line

Partite visionate: Roma vs Juventus (1-2; 0-2 HT) & Juventus vs Parma (2-1; 1-0 HT)
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SISTEMA DI GIOCO

  1. Base: La squadra bianconera utilizza attualmente come sistema di gioco base preferito il 1-4-3-1-2. Tra i pali, il titolare è da due stagioni il polacco Wojciech Szczesny, estremo difensore di grande sicurezza e dotato di buone abilità praticamente in tutti i fondamentali del ruolo. Il secondo portiere è il rientrante in casa bianconera, il quasi 41enne Gigi Buffon che, dopo un anno trascorso al PSG, ha deciso di tornare a Torino e chiudere la sua carriera con la casacca che lo ha reso grande e che lo ha visto protagonista per quasi un ventennio. Completa il pacchetto di portieri Carlo Pinsoglio che, dopo l’addio di Perin ha assunto il ruolo di terzo. La linea di difesa composta da quattro uomini, a causa dei numerosi infortuni, ha visto tante volte variare la sua composizione in questa prima parte di stagione: attualmente, nel ruolo di difensore centrale, accanto all’azzurro Leonardo Bonucci, troviamo l’acquisto più caro dell’ultima finestra di calcio mercato estivo, il 20enne olandese Matthijs de Ligt: l’ex Ajax ad inizio stagione, a causa di qualche prestazione non proprio brillante, era scivolato in panchina ma ora, viste le tante indisponibilità, è tornato titolare, mostrando anche un continuo e notevole miglioramento rispetto alle primissime uscite in maglia bianconera. Nel ruolo di terzino destro troviamo Juan Cuadrado, giocatore adattato in quel ruolo in emergenza ma che ora è a tutti gli effetti un titolare inamovibile (ricordiamo che può giocare anche come ala destra). Sulla corsia mancina invece, la prima scelta è il brasiliano Alex Sandro che, nonostante un leggero calo di rendimento rispetto a qualche stagione fa, è ancora una grande sicurezza e offre prestazioni di livello sia in fase offensiva che in fase difensiva. Le alternative nel reparto arretrato, al netto degli infortuni, non mancano: come difensori centrali, sono infatti a disposizione il capitano dei bianconeri, Giorgio Chiellini (out dalla seconda giornata ma pronto a tornare in campo tra qualche settimana), il turco classe ’98 Merih Demiral (infortunatosi pochi giorni fa contro la Roma, stagione finita per lui) e l’italiano Daniele Rugani impegnato però solamente in cinque gare fino a questo momento. I terzini di riserva invece sono l’italiano Mattia de Sciglio (attualmente indisponibile per infortunio) e il brasiliano Danilo, arrivato la scorsa estate dal Manchester City. Davanti alla difesa, nel ruolo di vertice basso del centrocampo, il titolare indiscusso è l’ex romanista Miralem Pjanic: il bosniaco classe ’90, dopo l’arrivo di Sarri in panchina, ha alzato ulteriormente il suo livello di gioco, offrendo ai suoi tifosi prestazioni di altissima qualità. Accanto a lui, dopo aver provato nel corso della stagione praticamente tutti i calciatori disponibili in rosa, attualmente indossano la maglia da titolare i due francesi, entrambi provenienti dal PSG: Adrien Rabiot (notevolmente migliorato rispetto ad inizio stagione) e Blaise Matuidi (calciatore che in estate, stando alle tante voci di mercato, era in procinto di lasciare la squadra campione d’Italia in carica). Dietro le punte, il titolare in questo momento è il gallese, ex Arsenal, Aaron Ramsey. Gli altri calciatori a disposizione nel pacchetto mediano sono Sami Khedira (out per infortunio), il classe ’97 Rodrigo Betancur, l’azzurro Federico Bernardeschi (provato più e più volte nel ruolo di trequartista ma con scarso rendimento) e il tedesco di origini turche Emre Can, attualmente ai margini del progetto e pronto a lasciare i bianconeri già durante la finestra di mercato invernale.
    Il duo d’attacco è composto dalla superstar assoluta Cristiano Ronaldo e dall’argentino Paulo Dybala che, allontanate le voci che lo vedevano lontano dalla mole la scorsa estate, sembra essere tornato (finalmente) ai suoi livelli migliori, risultando uno degli uomini più decisivi in questo momento della stagione. Le alternative a disposizione di Sarri, anche in questo reparto, non mancano: oltre ai già citati Cuadrado e Bernardeschi, in rosa ci sono anche il pupillo del tecnico ex Napoli, Gonzalo Higuain e l’ala destra Douglas Costa, oltre al croato Marko Pjaca che però è pronto a lasciare, per l’ennesima volta, i bianconeri, probabilmente in prestito. Vista la grande disponibilità di alternative e la grande duttilità posseduta dai calciatori presenti in rosa, a partita in corso o a seconda delle necessità, Maurizio Sarri ha anche utilizzato, come sistema di base, il 1-4-3-3: in questo caso, al centro dell’attacco troviamo quasi sempre Higuain mentre sugli esterni i titolari sono Cristiano Ronaldo per quanto riguarda la corsia mancina e Juan Cuadrado/Douglas Costa/Dybala sul versante destro.
  2. In fase di possesso: Data la grande mobilità e rotazione che c’è in questa fase, è difficile identificare un sistema ben preciso. In ogni caso, nelle due gare in esame, lo schieramento che si è osservato più frequentemente è il
    1-2/4-4 con i due DC che restano bassi ed esclusi dalla manovra offensiva, i due terzini posizionati più alti (pronti a spingere ancora di più) e sulla stessa linea del mediano e di uno dei due interni di centrocampo (solitamente Rabiot), mentre la linea offensiva vede al centro i due attaccanti e ai loro lati si sistemano l’altra mezz’ala (Matuidi) e il trequartista. L’altro sistema usato in diversi frangenti è il 1-2/3-5 che si differenzia dal precedente solamente nella linea più avanzata: in questo caso infatti, Cristiano Ronaldo si posiziona sulla sinistra, nella fascia centrale prendono posizione l’altra punta (Dybala), una mezz’ala e il trequartista, mentre sulla corsia destra si allarga l’altro interno di centrocampo.
  3. In fase di non possesso: È più facile invece identificare il sistema adottato dai bianconeri quando non hanno il controllo della sfera. Gli uomini di Sarri infatti, in questa fase utilizzano il 1-4-3-1/2 di partenza con le due linee arretrate che si avvicinano tantissimo quando il pallone arriva nei pressi dell’area di rigore. Una leggera variante osservata in qualche occasione è il 1-4-4/2 con il trequartista che si allinea agli uomini della linea mediana. Restano quasi sempre escluse dalla fase difensiva le due punte.

INTRO

La Juventus Football Club, al termine della scorsa stagione ha deciso di interrompere il proprio rapporto lavorativo con Max Allegri, affidando la panchina al grande “ex nemico” Maurizio Sarri. Con l’arrivo in panchina del tecnico di origini toscane, è cambiata anche tutta la filosofia di gioco della vecchia signora: via la “semplicità” e il pragmatismo tipico delle squadre di Allegri, dentro il Sarriball, uno stile di gioco contraddistinto dal possesso palla, dalle trame di passaggi molto fitte e dalla grande organizzazione di gioco in ambedue le fasi.
Oltre al cambio in panchina, la dirigenza bianconera ha apportato anche delle modifiche alla rosa messa a disposizione di Sarri e del suo staff: in porta è tornato a vestire la casacca dei campioni d’Italia in carica, la leggenda Gigi Buffon, in difesa oltre al grande talento del calcio olandese Matthijs de Ligt, è arrivato a Torino anche l’ex Sassuolo Demiral. In linea mediana invece, i nuovi acquisti sono stati gli svincolati di lusso Aaron Ramsey e Adrien Rabiot. In avanti, il vero acquisto è stato Gonzalo Higuain, di ritorno dai non fortunati prestiti al Milan prima e al Chelsea poi, che è stato letteralmente rinvigorito dalla cura Sarri.
In campionato, la Juventus, tanto per cambiare, si trova attualmente al 1°posto in classifica: sono ben 51 i punti portati a casa grazie a 16V, 3P e 1 sola sconfitta. Il margine sulla seconda in graduatoria (l’Inter del grande ex Antonio Conte) è di 4 punti.
Risultati molto positivi anche in UEFA Champions League, la competizione che la squadra campione d’Italia vuole a tutti i costi portare a casa: gli uomini di Sarri infatti, hanno vinto agevolmente il loro girone e si sono qualificati con anticipo agli ottavi di finale dove affronteranno il Lione, avversario decisamente alla portata dei bianconeri che potrebbero quindi staccare il pass per i quarti. Inoltre, proprio pochi giorni fa, è arrivata anche la qualificazione alle semifinali della Coppa Italia (secco 3-1 contro la Roma). In termini di risultati sportivi, l’unica nota negativa della stagione fino a questo momento è arrivata nella Supercoppa Italiana: nella gara giocata a Riad in chiusura del 2019 ad uscire vittoriosa è stata infatti la Lazio di Simone Inzaghi. È sono stati proprio Immobile e compagni ad infliggere alla Juventus quella che, ad oggi, risulta essere l’unica sconfitta in campionato.
La squadra di Sarri sta offrendo risultati più che soddisfacenti sia in fase offensiva che in quella difensiva: se le reti all’attivo sono ben 39, quelle al passivo, seppur in leggero aumento rispetto a quelle incassate lo scorso anno in questa fase della stagione, sono solamente 19 (0.95 gol subiti a partita) e valgono a Cristiano Ronaldo e compagni la terza miglior difesa del campionato.

FASE DI POSSESSO

La Juventus, in piena sintonia con quella che è la filosofia di gioco del suo nuovo allenatore, inizia praticamente sempre la sua costruzione dal basso. L’azione quindi inizia con il portiere che gioca sul corto verso uno dei due difensori centrali che poi, a sua volta, apre il gioco verso uno dei terzini. Lo scopo di questa prima fase di costruzione bassa infatti, è proprio quello di far arrivare la sfera tra i piedi di uno dei due terzini che poi è incaricato di portarla più su con una azione individuale. Se la squadra avversaria copre bene la corsia sulla quale si sta sviluppando la manovra, il terzino rigioca la palla verso il DC ed inizia un’altra fase del giro-palla bianconera: quest’ultima avrà come leitmotiv quello di liberare lo spazio facendo muovere la difesa avversaria. Gli uomini di Sarri quindi, iniziano una serie di palla avanti-palla dietro (primo passaggio in verticale e secondo passaggio all’indietro eseguito di prima dal ricevitore del primo), proprio per cercare di turbare l’equilibrio della difesa avversaria. In questa manovra, viene coinvolto anche il mediano (Pjanic) che si abbassa e tavolta, vengono nella propria metà campo anche i due attaccanti che ripiegano proprio per ricevere e scambiare rapidamente il pallone. Una volta liberato lo spazio, la Juventus sposterà di nuovo il proprio fronte d’attacco sulla corsia (può essere sia quella del primo attacco sia quella opposta), ritornando quindi alla prima idea di costruzione.
Quando la sfera è tra i piedi del terzino all’altezza del centrocampo, la prima opzione sarà quella di continuare a sviluppare l’azione sulla corsia: per fare ciò, i bianconeri o si affidano a sortite individuali, oppure creano dei triangoli sul lato con conseguente serie di passaggi rapidi e sul corto. Nei triangoli è quasi sempre coinvolto il terzino che agisce su quel lato (con o senza palla al piede) mentre gli altri due vertici vedono o la presenza di uno degli attaccanti o quella di qualche componente della linea mediana (in tutta la manovra offensiva c’è tanta rotazione quindi diventa complicato identificare degli uomini fissi in questa particolare giocata). Arrivati nei pressi dell’area di rigore, gli uomini di Sarri possono finalizzare l’azione in vari modi:

  1. Cross/traversone dalle corsie, visto che la maggior parte della manovra bianconera si sviluppa, come detto, su un lato del campo, non è raro vedere Cuadrado e compagni mettere il pallone verso il centro dell’area di rigore, alla ricerca di uno dei compagni che si sta muovendo in essa. Questa modalità di finalizzazione viene anche favorita proprio dalla costruzione insistita sul lato in quanto questa fa allargare le maglie della difesa avversaria che quindi risulta più aperta e facilmente attaccabile dagli attaccanti e dagli interni di centrocampo che si buttano in area. In caso di palla alta in mezzo (cross), il pericolo numero uno si chiama Cristiano Ronaldo. In caso di traversone invece, occhio al limite dell’area e ai primi cinque metri di questa dove può appostarsi uno degli interni di centrocampo che si è portato in avanti;
  2. Azione individuale di uno dei giocatori offensivi, la grande qualità individuale posseduta da praticamente tutti gli uomini avanzati della Juventus risulta essere un altro dei grandi pericoli a cui bisogna fare attenzione quando si affrontano i bianconeri. Giocatori come Cristiano Ronaldo, Dybala, Douglas Costa e compagnia sono in grado di superare l’uomo con estrema facilità, creando quindi una superiorità numerica che va ad alterare in modo tangibile l’equilibrio della difesa avversaria. I suddetti giocatori quindi, dopo il primo dribbling, possono o andare direttamente alla conclusione (anche da fuori area risultano molto pericolosi), oppure continuare nella loro sortita personale, puntando la difesa palla al piede;
  3. Scambi veloci al limite dell’area, sempre grazie alla suddetta grande qualità individuale, gli uomini di Sarri, una volta arrivati nei pressi della linea di demarcazione dell’area di rigore e in pieno stile “Sarriball”, per finalizzare la loro azione offensiva possono scambiarsi rapidamente il pallone nello stretto, creando dei rapidissimi uno-due con l’autore del primo passaggio che scarica sul compagno e si muove alle spalle della linea avversaria, pronto a ricevere il passaggio di ritorno per poi calciare in porta da posizione più che favorevole.

Facendo un passo indietro, se in fase di costruzione bassa la squadra avversaria, nonostante i tentativi dei bianconeri, resta ben coperta sulle corsie, la squadra di Sarri allora continuerà a fare palla avanti-palla dietro ma stavolta lo scopo di questa azione sarà diverso: in questo caso infatti, i campioni d’Italia in carica proveranno a far uscire in avanti la difesa avversaria per poi attaccarla alle spalle (magari proprio quando stanno salendo sulla palla dietro) con una verticalizzazione improvvisa (a fare questo lancio lungo è quasi sempre Bonucci) che va alla ricerca di uno dei giocatori offensivi che sta attaccando lo spazio dietro alla linea difensiva. Questo è l’unico caso in cui la Juventus “butta” il pallone lanciando lungo in avanti (in tutti gli altri momenti della gara la gestione del pallone è sempre compassata e ragionata).
La verticalizzazione improvvisa dopo un possesso palla insistito (altro marchio di fabbrica dell’allenatore cresciuto in Toscana) risulta essere la principale azione offensiva quando la Juventus è in vantaggio e in piena gestione gara: i bianconeri infatti, una volta conquistata una situazione di punteggio favorevole, preferiscono gestire la partita, abbassare il ritmo di gioco (già di per se comunque mai troppo alto), fare un continuo possesso palla (anche nella propria metà campo) per poi attaccare improvvisamente la squadra avversaria con una rapidissima verticalizzazione (soprattutto se la squadra avversaria ha la difesa più alta in quanto vuole spingere per recuperare). L’altra modalità d’attacco usata in questa fase della partita è la solita sortita individuale ad opera di uno dei tanti giocatori dotati di grandissima tecnica e qualità.
Come detto, in tutta la manovra offensiva bianconera è presente una grande rotazione, con praticamente tutti i giocatori avanzati pronti a scambiarsi posizione con il compagno. Degli esempi di questo sono rappresentati dallo svariare continuo di Cristiano Ronaldo e Dybala su tutto il fronte d’attacco, o ancora dallo scambio di posizione tra terzino e interno di centrocampo quando quest’ultimo si allarga sulla corsia: in questo caso infatti, a tagliare in area sarà il terzino.
Particolare attenzione anche sui calci piazzati: i bianconeri infatti, sia per le grandi qualità nel gioco aereo possedute dai diversi interpreti, sia per la preparazione maniacale in queste occasioni dimostrata dal proprio allenatore, risultano essere molto pericolosi sui calci di punizione (sia diretti che indiretti) e sui calci d’angolo. Sono infatti già 6 le reti messe a segno in campionato su palla inattiva. In caso di corner o punizione indiretta, i pericoli numero uno sono i difensori centrali (Bonucci su tutti) e il solito Cristiano Ronaldo. Sulle punizioni dirette invece, Sarri ha solo l’imbarazzo della scelta: Pjanic, Cristiano Ronaldo (anche se il portoghese, curiosamente, non ha ancora segnato su punizione con la casacca bianconera) e Dybala sono tutti tiratori di altissimo livello e in grado di disegnare traiettorie praticamente perfette.
A proposito di palle inattive, l’ennesima conferma della grandissima attenzione che Sarri dedica a queste, viene data anche dalla particolare disposizione e giocata su calcio d’inizio: come si può osservare nella lavagna tattica che segue infatti, la squadra bianconera, posiziona quattro calciatori pronti a scattare in avanti sul versante sinistro del campo (a questi va aggiunto Pjanic che però arretra leggermente dopo la battuta) e due sul lato destro pronti a ripiegare. Il pallone viene giocato all’indietro verso i due difensori centrali disposti uno davanti all’altro: il primo DC riceve la palla da Dybala che batte il calcio d’inizio e lo gira immediatamente a Bonucci che controlla e lancia lungo in avanti sul lato sinistro, nel tentativo di servire uno dei quattro giocatori che, con tracce diverse, stanno attaccando quel versante del terreno di gioco.

Un’altra giocata “particolare” è quella effettuata da Bonucci in qualche occasione: il difensore centrale azzurro infatti, quando riesce ad anticipare l’avversario e controllare il pallone, talvolta tende a giocare subito la sfera sugli esterni per poi continuare la sua corsa quasi fino all’area avversaria, diventando così un uomo in più in zona offensiva. Bisogna precisare comunque che, nelle due gare analizzate, questa giocata è stata eseguita un numero molto basso di volte e con scarsi risultati.
Le heatmaps qui di seguito, illustrano le posizioni tenute in campo dagli uomini di Sarri durante le due partite analizzate (in giallo e in rosso le zone nelle quali i calciatori sono stati più “presenti”). A discapito del punteggio finale, si può chiaramente osservare che contro la Roma di Fonseca, Cristiano Ronaldo e compagni siano stati praticamente quasi sempre costretti a giocare nella propria metà campo, risultando però comunque vincitori grazie ad una maggiore concretezza nello sfruttare le azioni da gol create.
Dalle mappe di calore venute fuori dalla partita disputata contro il Parma invece, si può vedere come la squadra bianconera sfrutti praticamente tutto il campo in ampiezza e come preferisca far girare il pallone nella zona mediana del campo in attesa che si liberi lo spazio buono per attaccare (questo è stato anche facilitato dal fatto che la squadra di d’Aversa ha preferito restare compatta dietro e provare a far male solo in contropiede e/o su qualche piazzato come poi successo).

Se l’idea di voler sempre costruire dal basso e con palla al piede risulta essere un grande punto di forza della squadra guidata dall’ex allenatore di Napoli e Chelsea, dall’altra parte è anche una delle situazioni che crea più difficoltà ai bianconeri: in più di qualche occasione infatti, il voler per forza partire da dietro si è rivelato pericoloso per Dybala e compagnia, soprattutto quando magari gli avversari si sono dimostrati molto aggressivi o ben posizionati sulle varie linee di passaggio. Pertanto, può essere un’idea cercare di arginare il loro giro-palla andando a chiudere le linee di passaggio più esplorate (ad esempio quella che va dal DC al TRZ).
Il ritmo di gioco tenuto in fase di possesso dagli uomini di Sarri è solitamente medio e, come detto, tende a scendere ancora di più quando i campioni d’Italia in carica sono in vantaggio e in controllo della gara.
Alla fase offensiva partecipano la maggior parte delle volte otto uomini, con i terzini molto coinvolti e con solo i due difensori centrali esclusi da questa e quindi bassi a difesa della propria metà campo.

TRANSIZIONE POSITIVA E SMARCAMENTO PREVENTIVO

Quando i giocatori in maglia bianconera recuperano palla, a seconda della tipologia di avversario e del momento della partita, la scelta fatta risulta essere una delle seguenti (possiamo dire che c’è quasi un perfetto bilanciamento tra le due in termini di esecuzioni):

  • Contropiede immediato, soprattutto quando gli avversari sono sbilanciati (perché magari sono in svantaggio e quindi stanno attaccando a pieno organico o dopo gli sviluppi di un calcio piazzato) o quando c’è tanto spazio per attaccare o con palla al piede (nel caso in cui la sfera venga recuperata da un giocatore offensivo o nella trequarti avversaria) o con un lancio lungo in profondità alla ricerca di uno degli uomini che stanno attaccando lo spazio. Sono molto pericolosi in questo frangente in quanto hanno molti giocatori veloci e molto bravi tecnicamente;
  • Consolidamento del possesso e ripartenza da dietro, questo si verifica quando la squadra avversaria è molto chiusa (ad esempio contro il Parma è stata spesso questa la scelta), quando gli uomini di Sarri sono in vantaggio e quindi vogliono controllare la partita o ancora quando, una volta conquistato il possesso, non c’è possibilità di andare in contropiede in quanto gli avversari hanno ripiegato nel modo giusto.

Lo smarcamento preventivo viene effettuato sostanzialmente solo dalle due punte avanzate che restano quasi sempre fuori dai compiti difensivi.

FASE DI NON POSSESSO

La manovra difensiva della Juventus inizia con la pressione alta fatta per rendere difficile l’impostazione dal basso agli avversari e costringerli all’errore o al lancio lungo. Nella lavagna tattica che segue è evidenziato lo schieramento tenuto dai bianconeri in questa fase: gli attaccanti sono larghi e vanno a chiudere le linee di passaggio laterali; il trequartista (Ramsey) parte più arretrato ma con il passare dei secondi e il contemporaneo avanzamento della pressione, guadagna campo e va a posizionarsi praticamente in linea con i due terminali offensivi. Dietro questi tre uomini sono posizionati in maniera pressoché identica i tre elementi di centrocampo, con il mediano leggermente più basso rispetto alle mezz’ali.
Non visibili nella lavagna ma a ridosso del centrocampo, ci sono i due terzini (sulla loro posizione parleremo tra qualche riga) che si posizionano più avanti rispetto ai difensori centrali e pronti ad uscire in marcatura appena la palla arriva dalle loro parti. I due centrali difensivi invece restano bassi e in copertura, pronti anche a contenere l’eventuale lancio lungo avversario.

Sulle caratteristiche della pressione alta ci sono da fare delle precisazioni: quando infatti la sfera è nella fascia centrale, la pressione non è molto aggressiva e i bianconeri lasciano quasi giocare gli avversari; quando invece la palla si sposta sulle corsie, ecco che questa aumenta la sua aggressività nel chiaro e palese tentativo di ostacolare la costruzione laterale e si registrano anche delle uscite in marcatura ad opera dell’attaccante o della mezz’ala che opera su quel lato. Se la squadra avversaria non riesce ad uscire subito dalla pressione, tutta la squadra piemontese sale ulteriormente, stringendo così la propria morsa sugli avversari.
A proposito di uscita dalla pressione bianconera, l’idea per provare ad eludere con efficacia questa manovra difensiva può essere il lancio lungo alle spalle della linea dei centrocampisti e in direzione di una delle due corsie. A presiedere i due lati del campo quando la palla è nei pressi dell’area di rigore avversaria ci sono infatti solamente i due terzini che, come detto, sono leggermente più avanti dei difensori centrali. Pertanto, lanciando lì la sfera, si può giocare un 1vs1 con il terzino, o addirittura si può attaccare lo spazio lasciato libero alle spalle di quest’ultimo con un lancio profondo e ben calibrato.
È proprio la particolare posizione dei terzini bianconeri infatti che può essere sfruttata per provare a fare male agli uomini di Maurizio Sarri: come si vede anche dalla lavagna tattica qui di seguito, il quarto di difesa della vecchia signora che agisce sul lato in cui si sta svolgendo l’azione, è sempre più avanti e staccato dal resto della linea difensiva, pertanto, muovendosi nel modo giusto e facendo il giusto passaggio filtrante, si può attaccare lo spazio libero tra terzino e difensore centrale (quello evidenziato con la freccia blu nell’immagine).

Questa particolare posizione tenuta dal terzino nelle prime battute dell’attacco organizzato avversario costringe tutta la linea difensiva a scalare verso il lato (ovviamente se gli avversari giocano la palla sul lato), liberando così anche qualche spazio in zona centrale nel cuore dell’area di rigore (da precisare il fatto che quando avviene questa scalata, a riempire parzialmente l’area di rigore ci pensa quasi sempre Pjanic) e soprattutto sul lato debole. Inoltre, va anche aggiunto che quando la palla arriva ad un giocatore esterno avversario, il terzino esce quasi sempre in marcatura su di esso, facendo così aumentare ancora di più lo spazio alle sue spalle. Non va dimenticato anche il fatto che i terzini partecipano molto alla manovra offensiva e quindi possono trovarsi fuori posizione in caso di attacco immediato degli avversari.
Quando la sfera arriva nella trequarti difensiva e/o nei pressi della propria area di rigore, la Juventus si posiziona con i quattro uomini nella linea difensiva molto vicini (questo lascia qualche spazio libero sul lato debole) e posizionati poco più avanti rispetto a loro, in linea, si piazzano i tre elementi di centrocampo. Praticamente, in area di rigore, si posizionano ben sette uomini.
Se i piazzati a favore sono un’arma importante nell’arsenale di Sarri, quelli contro sono uno dei punti deboli dei bianconeri: la squadra campione d’Italia in carica infatti, adotta lo schieramento a zona anche in queste particolari situazioni (altro marchio di fabbrica dell’allenatore cresciuto in Toscana) e quindi più volte i saltatori avversari sono riusciti a prendere il tempo alla difesa e rendersi molto pericolosi.
Un altro piccolo punto debole della vecchia signora è quello che si verifica sui tiri dalla distanza: gli uomini di Sarri infatti, visto che come detto fanno tanta densità in area di rigore, risultano spesso scoperti nella zona al limite di questa, pertanto i tiratori avversari possono andare alla conclusione con relativa facilità. Da precisare che questo si verifica anche sui calci piazzati contro: quando la palla schizza fuori area (magari dopo una respinta della difesa stessa) infatti, diventa quasi sempre preda dei giocatori avversari.
Gli uomini del pacchetto arretrato difendono a zona, i raddoppi sono molto rari e tendono a scappare quando la palla è scoperta.
Alla manovra difensiva partecipano quasi sempre in nove uomini (in caso di 1-4-3-3 invece resta avanzata solo la punta centrale e quindi il numero di uomini coinvolti sale a dieci). Restano esentati dai compiti difensivi solamente i due attaccanti che rimangono più avanzati e pronti ad attaccare in caso di palla recuperata con successiva verticalizzazione immediata.

TRANSIZIONE NEGATIVA E COPERTURA/MARCATURA PREVENTIVA

Quando gli uomini di Sarri perdono il possesso della sfera, la scelta è, salvo rarissime eccezioni (ad esempio quando la palla viene persa in zona offensiva e c’è possibilità di recuperarla con una immediata pressione portata dagli uomini più vicini al portatore di palla), quella di ripiegare e prepararsi ad arginare la sortita avversaria, sistemandosi in maniera ordinata in campo.
In marcatura preventiva restano solitamente solo i due difensori centrali.

SWOT ANALYSIS

  • Punti di Forza:
    • Rosa molto profonda e dotata di grandissime qualità individuali;
    • Grande organizzazione e compattezza in campo;
    • Tanti modi a disposizione per finalizzare l’azione;
    • Calci piazzati a favore preparati in modo maniacale e sfruttati molto bene;
    • Possesso palla insistito che permette anche di controllare la gara in caso di punteggio favorevole;
    • Tanto movimento e tanti uomini che partecipano alla fase offensiva;
    • Cristiano Ronaldo è sempre un fattore determinante e può cambiare la partita in qualunque momento con una delle sue giocate.
  • Punti Deboli:
    • Il possesso palla talvolta risulta troppo statico (con conseguente abbassamento del ritmo di gioco) e la squadra fa fatica ad arrivare alla finalizzazione se non con sortite individuali;
    • Difesa che concede troppo sui calci piazzati a sfavore;
    • La posizione più avanzata dei terzini (e la loro continua partecipazione alla manovra offensiva) libera tanto spazio alle loro spalle e costringe la difesa a scalare sul lato, liberando così spazio al centro e sul lato debole;
    • Quando la palla arriva nei pressi dell’area di rigore, le due linee di difesa si stringono moltissimo, lasciando molto spazio libero soprattutto sul lato debole;
    • Il fatto che cercano sempre di uscire con la palla al piede li porta a correre qualche pericolo di troppo, soprattutto quando gli avversari sono alti e/o fanno pressione;
    • Qualche problema fisico di troppo e una condizione atletica non proprio perfetta.
  • Opportunità:
    • Cercare di evitare il loro possesso palla insistito portando una pressione alta e ben organizzata;
    • Sfruttare e attaccare lo spazio tra difensore centrale e terzino liberato dalla particolare posizione e dall’atteggiamento di quest’ultimo;
    • Sfruttare al meglio i calci piazzati a favore, soprattutto corner e calci di punizione laterali;
    • Tirare dalla distanza/dal limite sfruttando lo spazio lasciato libero in quelle zone del campo;
    • Provare a sfruttare lo spazio concesso sul lato debole ribaltando velocemente il fronte d’attacco.
  • Rischi:
    • Cadere nel loro “palla avanti – palla dietro” e farsi quindi bucare sulla successiva verticalizzazione improvvisa;
    • Allargare troppo le maglie della difesa per contenere il loro gioco sul lato e quindi concedere spazio al centro ai centrocampisti che si inseriscono o agli attaccanti;
    • Farsi bucare da una giocata individuale eseguita da uno dei tanti giocatori di qualità presenti in zona offensiva (Cristiano Ronaldo in primis) o dalle rapide combinazioni al limite di questi;
    • Essere beffati sulle palle inattive;
    • Concedere troppo possesso palla e quindi avere il pallone tra i piedi per poco tempo;
    • Farsi aggredire troppo e subire quindi eccessivamente la pressione alta.

NETWORK ANALYSIS

Figura 1 – Passaggi effettuati vs Roma
Figura 2 – Passaggi effettuati vs Parma

DATI STATISTICI RILEVANTI (AGG. AL 23/01/20 E RIFERITI AL SOLO CAMPIONATO)

  • 1° posto in classifica con 51 punti (a fronte di 34.6pt come expected points [xP])
  • Per gol fatti (39 in 20 gare, media gol di 1.95 a partita; ben 24 sono arrivati dopo un’azione manovrata, 6 su calcio piazzato, 6 su rigore, 2 su autogol e 1 in contropiede)
  • Per gol subiti (19 in 20 gare, media gol subiti di 0.95 a partita; 11 sono arrivati al termine di una azione manovrata, 4 su calcio piazzato, 3 su rigore e 1 in contropiede)
  • Per tiri totali fatti (242, 12.10 tiri a partita)
  • Per tiri in porta effettuati (141 pari al 58,2% dei tiri totali)
  • Per assist (24)
  • 6 ex-equo° Per corner battuti (119)
  • 18 ex-equo° Per cross utili effettuati (97, peggio solo Parma e Sassuolo)
  • 13° ex-equo per gol di testa realizzati (4)
  • Per parate effettuate (74)
  • Per possesso palla medio a partita (57.5%, meglio solo il Napoli)
  • 19°Per lanci lunghi effettuati (752, meno ne ha fatti solo il Sassuolo)

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xG (Expected Goals)[1]

  • xG a partita (media): 1.68 (a fronte di 1.95 gol a partita effettivi)
  • xG a partita avversari (media): 1.26 (a fronte di 0.95 gol di media a partita effettivo)
  • Per xG totale (38.00 a fronte dei 39 gol effettivamente realizzati)
  • Per xG totale concessa agli avversari (27.31 a fronte dei 19 gol effettivamente incassati)

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[1] É un indice che assegna ad ogni tiro una probabilità (basata su dati statistici storici) che può essere determinata dalla posizione, tipologia di assist, ecc. Una metrica moderna che consente di studiare i risultati delle partite in base alla qualità/quantità delle occasioni create e non in base alla fortuna

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