Una stagione maledetta quella del Napoli finora: il tracollo definito di Ancelotti, l’arrivo di Gattuso, la famosa notte post Salisburgo che ha portato all’ammutinamento degli azzurri contro la società, le possibili multe e per finire lo sciopero delle curve al San Paolo. Questi sono i principali temi, manco il miglior regista di film drammatici avrebbe potuto costruire una trama così, ma purtroppo sono fatti realmente accaduti che descrivono la stagione del Napoli. Adesso, soffermiamoci sull’ultimo punto: il San Paolo che non canta più. Siamo sicuri che il Napoli con il proprio tifo non avrebbe qualche punto in più?. Non è un caso che quest’anno in casa gli azzurri hanno maledettamente sofferto, l’ultima vittoria risale al 19 ottobre, troppo per essere il Napoli. Il mercato invernale è già iniziato, portando due nuovi acquisti per cercare di smuovere questo gruppo, il quale è obbligato a provare a risalire in classifica ed agguantare un’Europa che adesso pare lontana. La domanda sorge spontanea: perché un nuovo “acquisto” non potrebbe essere il ritorno delle curve al San Paolo? La società, l’assessore ed i gruppi organizzati in questi giorni stanno cercando di trovare una soluzione a questo problema del regolamento d’uso in vigore al San Paolo. Questa seconda parte di campionato è fondamentale, c’è bisogno dell’aiuto di tutti per risalire: i giocatori in campo, la società nel dirigere ed i tifosi nel cantare sugli spalti. Questa semplice formula nella prima parte non si è vista ed i risultati sono stati deludenti. Rimbocchiamoci le maniche tutti, perché si sa che con l’aiuto dei suoi tifosi il Napoli non ha rivali sulla carta.
