Repubblica: “San Paolo choc, numeri da retrocessione”

La legge del San Paolo non c’ è più, spazzata via da tre sconfitte consecutive in campionato ( contro Bologna, Parma e Inter) che pesano come un macigno sulla classifica del Napoli, malinconicamente ancorato all’ ottavo posto quando manca una sola giornata alla fine del girone d’ andata. Ma fanno quasi altrettanto scandalo i 3 ko in rapida successione degli azzurri in casa: una striscia negativa che si era verificata in Serie A per l’ ultima volta addirittura nell’ autunno del 2000, con Zdenek Zeman sulla panchina. Lo stadio di Fuorigrotta sta diventando il terreno di conquista per tutti gli avversari e la desolante tendenza s’ è perfino accentuata con l’ arrivo al posto di Carlo Ancelotti di Rino Gattuso, che lunedì sera ha perso pure il duello con Antonio Conte e ha dovuto di conseguenza lasciare il campo per la seconda volta con la testa bassa. tra i fischi dei 32 mila tifosi presenti in tribuna. Non è bastata nemmeno la scossa del nuovo allenatore a invertire la tendenza, anche se la prestazione del Napoli è stata nel complesso incoraggiante, al netto dei gravissimi errori individuali (di Di Lorenzo, Hysaj, Meret, Milik e Manolas) che hanno reso inutili tutti gli sforzi e il lavoro fatto durante la sosta di campionato da Gattuso. Il risultato non è infatti cambiato e gli azzurri hanno dovuto dunque ingoiare l’ ennesimo boccone amaro al San Paolo, dove Insigne e compagni stanno viaggiando pericolosamente con una media da retrocessione. I numeri sono infatti diventati impietosi: 3 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, per un totale di appena 11 punti conquistati sui 27 disponibili.

La squadra si sta comportando nettamente meglio in trasferta, dove ha messo insieme per adesso 13 punti (3 successi e 4 pareggi, con una gara in meno) ed è stata sconfitta solo a Torino dalla Juve per la rocambolosca autorete nel recupero di Koulibaly e all’ Olimpico con la Roma. È in casa che la pressione per il periodo difficile si fa sentire di più ed è per questo che giocare al San Paolo sta diventando per il Napoli un handicap, invece di un vantaggio. Emblematici i tre scivoloni di Koulibaly, Zielinski e Di Lorenzo, pagati con altrettanti gol al passivo con Parma e Inter. La tensione sta facendo perdere ludicità agli azzurri ed è la causa principale degli imperdonabili errori commessi nelle ultime partite a Fuorigrotta. «Vuol dire che d’ ora in poi controllerò anche i tacchetti dei miei giocatori», ha detto con amarezza lunedì notte Gattuso, dicendosi disposto anche a fare da tramite per riportare allo stadio gli ultrà. «Sono al corrente delle ragioni della loro protesta e se posso essere utile li ascolterò, anche se le questioni relative ai Daspo non sono naturalmente di mia competenza…». Le curve vuote non possono essere un alibi, però. Al contrario: il Napoli al San Paolo sente la pressione con pochi tifosi in tribuna e con il pienone le cose potrebbero andare perfino peggio.

Fonte: Repubblica

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