Poi dicono che la dea sia bendata: e dev’essere letteralmente così, bendata e distratta, assorta nei suoi pensieri nei quali Faouzi Ghoulam non ha posto. E se ne è andato anche il 2019, pure questo a modo suo «indimenticabile», ma non è bastato: un balzello, uno scatto e via, di nuovo fuori dal campo, a fare terapia, che sa di affronto al talento improvvisamente riemerso.
Non c’è pace per Ghoulam, ormai sono settecentovantuno giorni che va così, tra interventi ai legamenti, alle rotule e a tutto ciò che ogni operazione ha comportato: e quando in fondo al tunnel sembra si veda la luce, come successo prima delle vacanze, dopo un mesetto di allenamenti tosti e «prodigiosi», riecco il dolorino che spinge verso la malinconia. C’è stato un momento in cui Gattuso, non appena l’ha visto, ha chiesto di aspettare e di riservarsi le riflessioni sul mercato a data da destinarsi: e lo farà ancora, probabilmente, perché Ghoulam gli è piaciuto subito, nella sua eleganza, nella sua naturalezza d’una postura regale che ha persino rievocato quel tempo perduto. Poi ci è scappato questo ennesimo incidente di percorso e ora è chiaro che bisogna ricominciare a fare valutazioni. A meno che la dea bendata non torni a fare ciò che deve: dispensare un pizzico di serenità a chi non he ha da due anni e due mesi.
Fonte: Corriere dello Sport
