L’analisi – La sinfonia di Maramertens e il ritorno del figliol prodigo

Nella terra di Beethoven il Napoli suona la sua sinfonia più bella ipotecando il passaggio del turno.

La Red Bull Arena mette le ali al Napoli. La vittoria contro il Salisburgo del ragazzino prodigio Halland (calciatore da seguire con molta attenzione) proietta il Napoli verso la qualificazione agli ottavi di Champions che può diventare matematica battendo gli austriaci al San Paolo tra un paio di settimane. Protagonista Dries Ciro Mertens che bussa due volte e timbra cifra 116 gol in una serata per lui indimenticabile superando il mito di Napoli, Diego Armando Maradona per lanciarsi alla rincorsa di Marek Hamsik entrando così d’ufficio come il miglior bomber della storia del Napoli.

Il primo gol arriva da una combinazione con Callejon anche lui da sette anni simbolo di questo Napoli. Un appello al Presidente per chiudere presto i loro rinnovi. Ad oggi il Napoli non può fare a meno dei suoi due “vecchietti” terribili. 

Ma la serata di Salisburgo è anche quella del ritorno del figliol prodigo: Lorenzo Insigne. Il gol e la corsa ad abbracciare Ancelotti è il simbolo della riconciliazione tra tecnico e giocatore. A sommergerli tutti gli altri compagni a dimostrazione di uno spogliatoio e di un gruppo unito che qualcuno invece dava per sfilacciato e ai ferri corti con il suo tecnico. È stata ieri più di tutti la vittoria dell’uomo di Champions, Carlo Ancelotti, che sta seguendo il suo credo e sta ricevendo le giuste risposte dalla sua squadra. Il mea culpa di Insigne a fine gara gli restituisce la consapevolezza di essere un valore aggiunto di questa squadra e da buon capitano saper accettare le decisioni del tecnico dando un segno di rispetto verso tutti i compagni.

Il Napoli torna a casa non solo con i tre punti ma con tanti altri punti fermi nel suo scacchiere. Come non menzionare la gara superlativa di Meret che nel momento peggiore della gara ha sventato più volte il colpo del KO con delle parate incredibili. Gara dopo gara il giovane portiere si sta affermando come uno dei migliori d’Italia. Autentica sorpresa della serata è stata soprattutto quella di Luperto che non ha accusato minimamente l’esordio Champions e ripagato la grossa fiducia riposta in lui sin dallo scorso anno da Carlo Ancelotti e dal suo staff. Unico flop ci duole dirlo sembra essere ancora Lozano che ricorda il mai rimpianto Vargas. Leone in Nazionale ma pecorella in maglia azzurra. Speriamo che alla fine i fatti diano ragione al Napoli che ha speso per il messicano la cifra più alta mai sborsata nel mercato.

La vittoria in terra austriaca segna comunque un importante punto di ripartenza degli azzurri. Non era da tutti espugnare il campo del Salisburgo che era inviolato da ben 70 gare e questo Napoli ha giocato da grande squadra per riuscirci. La strada è tracciata e ora non bisogna più sbandare e proseguire dritti e spediti sulla via che deve portare il Napoli a grandi traguardi in Europa e in Campionato.

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