CdS: “Rivedremo mai il vero Ghoulam? Dubbi e speranze sul presente e sul futuro dell’algerino”

Rivedremo mai il vero Ghoulam? Quello che s’era potuto ammirare sino al momento critico, a quel cosiddetto punto di “rottura”, sopraggiunto (indesiderato) al culmine dell’ora più buia d’una carriera in chiaro sviluppo esponenziale. Anzi la mezzora volendo essere precisi, la stessa che in tutti i casi non riuscirà mai a rimuovere completamente dalla sua mente. Correva infatti (pressappoco) il 30’ del primo tempo di Napoli-Manchester City dell’1 novembre 2017 (gironi di Champions), allorché Faouzi fu costretto a lasciare il campo dolorante a seguito d’una torsione “assassina”. Rottura del legamento crociato anteriore destro l’impietosa diagnosi, seguita da intervento chirurgico e prolungata sosta ai box. Sino ad allora, cioè a quel maledetto impatto, s’era visto e rivisto un Ghoulam in condizione-monstre, tanto da calamitare le attenzioni di vari top club continentali.

FILM HORROR. Tre mesi sono già lunghi da passare – come da refrain musicale – e diventano un’enormità, un’assurdità (mettetela come volete) se poi se ne vanno ad aggiungere altri tre (e passa) dopo che quello stesso ginocchio fa ancora crac. Ma stavolta a rompersi è la “benedetta” rotula, durante l’allenamento del 9 febbraio 2018, all’apice del percorso riabilitativo per il precedente infortunio e con l’algerino letteralmente esterrefatto, nonché sconfortato e sfi duciato. Ghoulam però porta (assai) pazienza e perseveranza, e lentamente inizia a rimettersi sulle gambe dopo la seconda operazione.

NON C’E’ DUE… Ma mica era poi fi – nita lì, poiché ci pensa una scalogna che più nera non si può a rincarare la dose: fastidi all’arto durante la rieducazione e rieccolo per la terza volta sotto i ferri il 4 luglio 2018 (rimozione del mezzo di sintesi applicato alla rotula). Il tutto senza mai rivedere il campo, cosa che gli riuscirà soltanto a cinque mesi dal terzo intervento (8 dicembre 2018 dall’inizio col Frosinone). Insomma, a ben 402 giorni dal quel “memorabile” primo novembre. Ma il punto – dopo tanto penare e con tutte le immaginabili e dovute scusanti del caso – adesso è sempre un altro: tornerà mai il vero Ghoulam? E’ ciò che fondamentalmente si augurano tutti, considerato che l’attuale – ad oltre dieci mesi dal suo ritorno in campo – non sembra ancora quello dei tempi migliori. O, almeno, quel Ghoulam s’è intravisto soltanto in qualche occasione circoscritta nel tempo.

RINUNCE. Non è partito quest’estate con la sua Algeria per la Coppa d’Africa (vinta poi proprio da Ounas & C.), non l’ha fatto nemmeno in seguito, non lo farà in questi giorni dedicati alle nazionali (ultima apparizione nel settembre 2017 contro lo Zambia): il tutto per recuperare quella miglior condizione che pare ancora quasi del tutto latitare. E’ intervenuto peraltro (ieri) anche il CT algerino Belmadi, puntualizzando sulla faccenda: «Gli ho teso più volte la mano, senza ottenere risposte positive (le rinunce di luglio e settembre). Stavolta ho preso questa decisione per il bene della squadra». Trecento minuti disputati nella stagione in corso, contrassegnati da molte più ombre che luci, tanto che all’ultima col Toro, pur mancando Mario Rui per infortunio, gli era stato inizialmente preferito un destro “adattato” come Hysaj (a sua volta infortunatosi). Fatto sta che domenica a Torino il vero Faouzi non s’è nemmeno intuito: poca gamba, scarsa incisività, smalto sbiadito e smarrito. Sperabilmente ancora per poco.

Fonte: Corriere dello Sport

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