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Il Mattino: “Ancelotti manda il Napoli in ritiro e lancia un imperativo alla squadra”

Si sa: è il giorno dopo che la ferita, fin qui anestetizzata, inizia a pulsare, e il dolore si fa davvero intenso. «Con il Brescia voglio vedere fin dall’ inizio la stessa grinta che ho visto con il Liverpool e con il Lecce». Già, ma questi tre punti gettati al vento peseranno. E Carlo lo sa bene. Ma Ancelotti non perde le staffe al primo, vero, scivolone dell’ anno. Figurarsi se si mette a processare la squadra per una caduta in casa con un solo tiro concesso all’ avversario. Non c’ è durezza di toni con cui parla alla squadra: spiega gli errori, si concentra sulla disattenzione della difesa. Ma è un leader calmo, come sua abitudine: non ha perso le staffe dopo la gara con il Cagliari e non lo ha fatto neppure ieri mattina.

EMERGENZA Fortuna vuole che è già vigilia di campionato e domani il Napoli andrà in ritiro anche perché si gioca alle 12,30 e vuole tenere tutto sotto controlla. A cominciare dal pranzo/colazione della vigilia della gara con il Brescia. Ancelotti sa che non potrà contare su Koulibaly e teme di non poter azzardare un recupero veloce di Maksimovic. Poiché non ha alcuna intenzione di gettarsi in avventure e visto che neanche Tonelli se la passa tanto bene sotto il profilo atletico, la coppia di centrali che affronterà Balotelli e Donnarumma sarà composta da Luperto e Manolas che, assieme, hanno giocato quasi l’ intero precampionato. Un azzardo, ovvio, ma neppure più di tanto. E poi Ancelotti è il tipo a cui i polsi certo non tremano. Più che preoccupato per la fase difensiva, Carlo teme ripercussioni sul suo gioco che parte dalle retrovie, dai piedi dei centrali.

DUE SCONFITTE Era dalla stagione 14/15, la seconda di Benitez, che il Napoli non perdeva due partite nelle prime cinque gare di avvio campionato: solo che allora i punti ottenuti furono molti di meno, sei. Ancelotti ieri non ha perso tanto tempo per i rimpianti. Non c’ è tempo: immeritata o meritatissima la sconfitta con il Cagliari, ormai sono tutte parole al vento, tanto ormai i buoi sono scappati, si può discutere in eterno ma il risultato è quello ed è scritto nel bronzo, e in fondo è sempre l’ espressione di ciò che ha raccontato il campo al di là di chiacchiere e recriminazioni.

RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE Nel calcio ci sta tutto, ognuno ha la sua Corea nell’ armadio, ma è chiaro che adesso se il Napoli non batte il Brescia in casa, la rincorsa a Inter e Juventus diventa complicata. Ovvio che Ancelotti è stato il primo a rimanere sorpreso, deluso dal primo tempo degli azzurri anche se rinfrancato dalla reazione nella ripresa. E gli azzurri hanno lasciato intendere di essere consci degli errori e delle eventuali lacune della volontà. Ecco, con il Brescia serve capire se il Napoli ha imparato la lezione: deve riaccendere l’ anima e scattare al fischio d’ inizio come Leclerc e la Ferrari a Spa e a Monza. Il resto conta meno. Anche se sarebbe bello avere una conferma dai gol di Mertens e trovare i primi di Milik. Due nomi non a caso: potrebbero essere loro a formare la coppia d’ attacco con i lombardi. Con Lozano che potrebbe essere piazzato all’ esterno, per consentire a uno tra Callejon e Insigne di prendere fiato. Al centro scontato il rientro di Fabian. Ma le scelte tengono conto anche della gara di mercoledì con il Genk, in Belgio: il punto è che vista l’ emergenza dei centrali, cambiare pure i due terzini sarebbe un azzardo. Un pensiero in più. Ma di certo quello che anima il Napoli è la voglia di non mollare la corsa con Juventus e Inter.

Fonte: Il Mattino

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