CdS: “Callejon-Napoli, nessuno vuole divorziare ma non sarà facile rinnovare”

Aspetta e… spera. Lo stanno facendo un po’ tutti: spera Ancelotti, sperano i tifosi, lo stesso Napoli (leggasi Aurelio De Laurentiis e Giuntoli). Ma proprio tutti, se poi alla lista va aggiunto il protagonista in persona, ossia José Maria Callejon. Ed universalmente continua ad alimentarsi la speranza che l’ avventura azzurra dello spagnolo possa continuare, che possa arrivare il graditissimo lieto fine per una vicenda tuttora in sospeso. Perché resta il fatto che tutti vorrebbero remare in un’ identica direzione. La questione è la seguente, semplice ma al contempo complessa: Calletì è da tempo in odore di rinnovo, avendo un contratto in scadenza (30 giugno 2020) ma al momento – come per lo stesso Mertens – permane una situazione di stallo.

MA DOVE VAI… Farsi scappare, o soffiare, a parametro zero (a gennaio) uno del suo valore, peso, consistenza – mettetela come volete – suonerebbe di certo come una bestemmia. I discorsi fra i due interlocutori (José, chi per lui, e il Napoli) erano pur partiti in estate piuttosto in sordina, ma di recente si sono improvvisamente arenati. E, tra l’ altro, c’ è un (intero) popo Sul prolungamento né la società né il calciatore si sbilanciano lo tifoso che invoca a gran voce la sua permanenza. Sua e quella di Mertens, dopo che entrambi hanno cominciato la stagione come meglio non si poteva: dispensando gol, assist, arricchendo apprezzabilmente il gioco del Napoli. Due trentaduenni per i quali sembra che il tempo si sia fermato nell’ estate del 2013, nel preciso momento in cui sono approdati a Napoli. Anzi, non appare eccessivo affermare che “invecchiando” persino migliorano.

STAND BY. Voci su ipotetiche modalità legate all’ auspicato rinnovo di Callejon continuano a rincorrersi, sta di fatto però che non vi siano ancora novità di rilievo. Probabilmente parte e controparte avrebbero idee ben precise sulla miglior soluzione di ciò che rappresenterebbe pur sempre un incaglio, ma un vero e proprio confronto non s’ è ancora registrato. Una modalità stand by che dovrebbe però interrompersi a breve, sperabilmente, anche perché lo spagnolo nel mese di luglio aveva rifiutato la solita, allettante offerta dalla Cina. Non c’ è niente da fare, Josè è oramai saldamente legato a filo doppio alla realtà napoletana, ed ha più volte manifestato la ferma convinzione di voler continuare qui dov’ è. Arrivando casomai a cogliere uno di quei bersagli memorabili.

IMPAREGGIABILE. D’ altro canto, dopo aver fatto (ininterrottamente) le fortune dei vari Benitez e Sarri, lo stesso Ancelotti l’ ha eletto colonna portante del suo gioco. Nel senso che lui, in campo, continua ad esserci. Sempre. Partendo an che stavolta col piede giusto: 4 presenze su 4 fra campionato e Champions, 1 gol (Fiorentina), 3 assist (spicca il rigore procurato col Liverpool e trasformato da Mertens), e poi tantissima sostanza. Il solito onnipresente equilibratore. Ed inoltre spiccano le 308 presenze testé raggiunte, affiancando al sesto posto il veterano Maggio. Ennesima arrampicata che è in grado d’ affrontare ad occhi chiusi.

Articolo precedenteLa Repubblica: “Lecce-Napoli, tanto turnover per Ancelotti. Le ultime su Milik”
Articolo successivoPRIMA PAGINA CDS Campania – Milik pronto a riprendersi una maglia da titolare