Un’altra serata da incubo per Jurgen Klopp e il suo Liverpool che hanno ritrovato il San Paolo a distanza di quasi un anno e con esso anche l’ennesima sconfitta nello stadio partenopeo. Il tecnico dei reds non ha mai vinto contro il Napoli, neppure quando vestiva la tuta del Borussia Dortmund. Una gara che scrive un pezzo di storia, raccontata da protagonisti vecchi e nuovi rispetto l’ultima stagione. Esemplare la difesa con Koulibaly e Manolas che finalmente fanno la differenza, precisi e sicuri i terzini, in particolare Mario Rui in perfetta forma fisica e mentale.
Si sono esaltati i pilastri di questa squadra con Mertens che è andato ancora a segno dopo la doppietta contro la Sampdoria su calcio di rigore procurato dall’astuto Callejon. Ha chiuso i conti il subentrato Llorente che con il suo opportunismo ha regalato il due a zero contro i campioni di Europa. Ancelotti ha saputo interpretare egregiamente la gara con un 4-4-2 compatto e stretto fra i reparti onde evitare che le ripartenze dei velocisti Manè e Salah avrebbero potuto far male. Questa è una di quelle partite, però, che si giocano da sé, che esaltano i giocatori di personalità e il carattere è stato esattamente l’emblema dei padroni di casa.
Una gara giocata con equilibrio, pazienza, la giusta attesa per cercare di varcare il muro rosso degli inglesi. L’intelligenza e l’esperienza accumulate hanno fatto il resto. Tre punti fondamentali per iniziare nel migliore dei modi il lungo cammino europeo che non deve, quindi, arrestarsi a dicembre per nessun motivo al mondo. È il momento di mettere in campo quel quid che merita una squadra sempre in crescita e che ha ormai una certa confidenza con la competizione più bella del mondo. Bisogna continuare su questa scia, soprattutto tattica con maggiore equilibrio fra i reparti, elemento che più è mancato nelle prime giornate. Insomma buona la prima, in un San Paolo vecchio stampo e colorato tutto d’azzurro. Le stelle hanno fatto da cornice e non solo quelle nel cielo…
