Il Roma – Comportamento degli ultras azzurri da condannare, Ancelotti e la squadra meritano rispetto!

Torna a vincere il Napoli. E lo fa in una domenica a pranzo dopo che il sabato sera l’Inter aveva pareggiato al Meazza con la Juventus. Il 2-0 in casa del Frosinone ha permesso agli azzurri di blindare ancora di più il secondo posto portandosi così a +8 dai nerazzurri meneghini. Si doveva rialzare il gruppo partenopeo dopo le due sconfitte consecutive al San Paolo (con Arsenal ed Atalanta). Doveva mostrare il petto in casa di una avversaria sempre più vicina alla serie B che poteva, però, approfittare di un rilassamento per piazzare un colpo insperato. Non glielo hanno permesso Mertens e compagni dimostrando subito che non c’era verso di fermarsi di nuovo. Si dovevano incassare a tutti i costi i tre punti nonostante le assenze di Insigne ed Allan. Ancelotti nella conferenza stampa di vigilia aveva chiesto un riscatto che è arrivato. I ciociari sono rimasti in vita solo per fortuna (vedi i tre pali) ma quando Younes ha fatto il Maradona dopo che Mertens aveva agguantato il Pibe nella classifica cannonieri in campionato (81 gol) nel primo tempo con una splendida punizione, praticamente non c’è stata più storia. Ad evitare la goleada all’amico Marco Baroni (giusto 29 anni fa segnava il gol della vittoria nel secondo scudetto del Napoli) sono stati Sportiello ma anche tre legni (due pali e una traversa). Certo, i ciociari qualche occasione l’hanno avuta ma niente di che. Il pallone tra i piedi lo hanno avuto sempre gli azzurri e difficilmente i locali hanno passato la metà campo. A fare la differenza è stata la scelta di Ancelotti di utilizzare dal primo minuto Younes. Il tedesco è stato favoloso. Ha calamitato la palla ed è diventato imprendibile: prima si è conquistato la punizione realizzata da Mertens e poi ha fatto una giocata in area con assist di Milik che ha fatto venire in mente qualcuno del passato. Il tedesco ha dimostrato di poter stare bene in questo Napoli e di essere pronto per cominciare bene la prossima stagione agli ordini di Carletto. Un Carletto che nel post gara ha voluto evidenziare lo strano comportamento degli ultrà che hanno deciso di rispedire a Callejon la maglia che lo spagnolo aveva lanciato per ringraziarli per il calore ancora dimostrato. Una contestazione che ha fatto rizelare anche Mertens che ha chiesto: «Ma perché?». A quanto pare i gruppi delle Curve non hanno gradito alcune reazioni inconsapevoli dei giocatori sia con l’Arsenal che con l’Atalanta. Non a caso durante la notte erano stati esposti degli striscioni di contestazione firmati dalla “B”: «Carletto l’ultimo prescelto per prendere in giro tutti… senza un vero progetto». A quanto pare qualcuno pensava che si potesse seriamente vincere lo scudetto nonostante la Juventus avesse comprato il giocatore più forte al mondo. Chissà ci si illudeva che in Champions, nel girone di ferro con Liverpool e Psg, si potesse andare agli ottavi e forse ai quarti. Di sicuro si poteva fare di più in Coppa Italia. Mentre in Europa League si è stati eliminati da un Arsenal molto concentrato. L’obiettivo Champions, però, non è stato mancato. E per come si sono messe le cose si andrà di nuovo nel calcio internazionale che conta da secondi in classifica. Ancelotti e la squadra meritano rispetto e certi atteggiamenti della piazza vanno condannati. Da qualsiasi punto di vista la si voglia guardare, la stagione azzurra di sicuro non è fallimentae. È stata sì deludente per certi aspetti ma dire che non c’è un vero progetto è sbagliato. La cosa importante che a giugno si possa migliorare con un mercato capace di avvicinare gli azzurri agli obiettivi che si programmeranno.

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