Re Carlo (ancora) senza corona a Napoli

È tempo di bilanci in casa Napoli e ad oggi è difficile dare un voto che non sia pregno di rimorsi. Ancelotti ha abbracciato la causa Napoli promettendo di vincere, abituato da quando è un calciatore a mettere in bacheca qualche trofeo, vincendo poi da allenatore ovunque fosse andato. Un nome che a tutti è parso una garanzia dopo l’addio di Sarri, ma ad oggi segnali di cambiamenti positivi ce ne sono stati pochi. La mentalità da grande squadra che sa affrontare le partite che contano è ancora lontana: si è visto contro la Juve in campionato, contro il Liverpool in Champions e in queste due ultime gare contro l’Arsenal, reduci da una sonora sconfitta peggiore delle altre.

È un Napoli forse stanco, non solo fisicamente, incapace di reggere le pressioni di una città che non vuole, ma pretende di più dopo le ultime promesse che forse verranno risparmiate questa estate. È il primo anno con un nuovo allenatore, difficile dire se sia giusta o meno la strada intrapresa, lo dirà solo il tempo, tempo che servirà a capire cosa bisogna fare per fare la differenza, per arrivare a giocare una competizione con la capacità di non fermarsi al primo ostacolo.

Re Carlo, che a Napoli non ha ancora però conquistato la corona, si è detto soddisfatto fino a questo momento dei risultati, rassicurando per il futuro che lo vedrà sicuramente ancora sulla panchina azzurra, d’intesa con il presidente De Laurentiis. A giochi quasi fatti, si inizierà a programmare il futuro e l’obbligo di fare tesoro di questa prima esperienza di transizione da Sarri ad un’era completamente differente. Tra la delusione e lo sconforto, c’è chi è già a lavoro per la prossima annata.

Sarà un’altro luglio bollente in quel di Dimaro fra arrivi, partenze e qualche polemica da spegnere. Missione: riavvicinare il pubblico alla squadra. Ora più che mai.

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