Clamoroso Sconcerti: “Gli arbitri per fare carriera hanno bisogno di non scontentare le grandi”

Clamorose dichiarazioni di Mario Sconcerti attraverso il suo editoriale per il Corriere della Sera, l’ex giornalista di SKY Sport si è espresso a 360 in merito al movimento arbitrale italiano.

Riportiamo qui uno stralcio di quest’ultime:

Sugli arbitri non saremo mai d’accordo perché decidere è un’operazione di parte. Ora si comincia a pensare che l’indipendenza sia un’arma a doppio taglio, che costruisca corporazioni senza memoria e con interessi variabili. Si è così reintrodotta la regola che l’arbitro che sbaglia contro una squadra non l’arbitrerà più per molto tempo. Una vecchia legge del taglione che è alla base della maggior parte dei sospetti di questi 90 anni. Un arbitro fa carriera se arbitra grandi partite. Per arbitrarle non deve farsi «squalificare» dalle grandi squadre. Per non farsi squalificare non deve scontentarle troppo. Questo non è un sospetto, è la regola. E alla fine è ancora la grande società che sceglie da chi essere arbitrata“. 

Un articolo che farà di certo discutere, ma che forse conferma ragionamenti che in questi anni più volte sono stati portati a termine dai vari addetti ai lavori.

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