Home News CdS: “Napoli, contro l’Arsenal c’è bisogno del vero Allan”

CdS: “Napoli, contro l’Arsenal c’è bisogno del vero Allan”

La coppa, un’altra coppa, è stata la sua delizia e la sua croce. Proprio così: perché il mito di un Allan indemoniato, convocato dalla Seleçao e corteggiato dal Psg a gennaio, un po’ il punto di rottura di una stagione fino a quel momento eccellente, è nato in Champions. In occasione di partite giocate volando al cospetto di avversari super titolati che hanno strappato applausi e copertine. Già, bei tempi. Momenti che a tratti fanno anche venire la nostalgia alla gente del Napoli: dire che dal mercato invernale in poi l’uomo di Rio abbia ripetuto prestazioni del genere, beh, sarebbe sbagliato, mentre pensare che domani a Londra con l’Arsenal, nei quarti di Europa League, possa ripetersi e rinverdire i fasti del recente passato internazionale è quantomeno lecito. Lo spera Ancelotti e lo richiederebbero il calibro dei Gunners e l’importanza della sfi da. Doppia, prima all’Emirates e poi giovedì 18 aprile al San Paolo: un bivio che vale una stagione, poche storie, e che gli azzurri dovranno affrontare spinti anche da lui. Il brasiliano volante.

CHE STRISCIA. E allora, a tutto Allan. L’infaticabile dell’ultimo periodo: se è vero che il tramonto della trattativa con il Psg ha seminato strascichi che il tecnico e il giocatore hanno dovuto aff rontare in occasione della doppia trasferta ravvicinata di San Siro con il Milan e gradualmente cancellare, lo è altrettanto che da quella parentesi non s’è più fermato. Ovvero: di comune accordo non parte per la prima trasferta rossonera, quella del campionato, e in Coppa Italia gioca appena il primo tempo. Decisamente al di sotto dei suoi livelli. Poi, la risalita: sempre presente e titolare in campionato, dieci volte su dieci, e quattro volte in campo in Europa League. Tre dall’inizio e una partendo dalla panchina, il 21 febbraio al ritorno dei sedicesimi a Zurigo: dall’epoca, Allan ne ha giocate nove consecutive dal primo minuto, senza contare gli impegni del Brasile nel corso della sosta.

PER CARLETTO. I pensieri del mercato a gennaio, l’infortunio di Diawara e la necessità di dover continuare a correre senza sosta, insomma, hanno contribuito ad appannare un po’ idee e muscoli. Fisiologico e legittimo, per carità: però domani, nel primo atto dei quarti con l’Arsenal, il massimo della vita sarebbe ritrovarlo a pieno regime internazionale. Campo che in questa stagione, all’alba di una Champions fi nita in malora all’ultima curva, ha contribuito a lanciarlo in orbita in maniera decisiva. La dimensione, insomma, gli piace eccome, e tra l’altro dopo le parole di Carletto, pronto a incatenarsi pur di non far partire in estate sia lui sia Koulibaly, il fi – nale della storia nata in Europa sarebbe davvero lietissimo. Per Ancelotti, per la gente che invoca un trofeo del genere da trent’anni e per lui stesso. Che in futuro, a quanto pare, volerà ancora da queste parti: e a questo punto è sempre meglio farlo a vincitore.

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