Il Roma – Chi si aspettava un Mertens così in alto nella classifica gol all-time del Napoli: ora il belga può raggiungere Hamsik

Se ce l’avessero raccontato quasi sette anni fa, quando il Napoli lo ingaggiava dal PSV, noi l’avremmo preso per matto: Dries Mertens tra i migliori bomber della storia del Napoli. Avremmo riso, perché il ragazzino venuto fin qui da Lovanio, cittadina belga, era tutto fuorché un centravanti. Esterno, trequartista, rifinitore. La vena da goleador l’aveva già fatta intravedere ma solo in azzurro, prima con Sarri e anche adesso con Ancelotti, ha sorpreso tutti per l’inusuale prolificità. E invece grazie alla rete alla Roma, la decima in campionato e la tredicesima stagionale (con undici assist a condimento), diventa il quarto bomber azzurro di sempre in Serie A: 78 reti, come Cavani e Sallustro, con Maradona nel mirino.

TRAGUARDI. E, più in generale, sale al quinto posto nella classifica di tutte le competizioni, mettendo proprio il Matador nel mirino. A dire il vero, avrebbe persino il tempo di superare Hamsik, lontano 18 gol. Chissà che non diventi un ulteriore stimolo per vivere qualche altra stagione all’ombra del Vesuvio. Anzi, quasi certamente già lo è. ‘Ciro’ parla da leader, come uno che di andar via non ne ha proprio voglia, non s’accontenta mai: “Fa molto piacere agganciare o superare calciatori così importanti, ora voglio continuare a segnare. La stagione non è ancora finita, vediamo”. Tra gli obiettivi anche il primato assoluto di Hamsik: “Infatti – scherza il belga – quando è andato via un po’ mi ha fatto piacere perché non poteva più segnare (ride, ndr)”. Dopo il 4-1 rifilato ai capitolini, meritatissimo per bocca dello stesso Mertens (“Penso che oggi abbiamo meritato. Nel primo tempo non abbiamo fatto più gol, ma nella ripresa abbiamo cominciato subito bene e fatto il nostro gioco”), la nota dolente poteva essere l’infortunio del folletto ex PSV, che però poi ci ha tenuto a rassicurare tutti: “Ho sentito un dolore dopo un duello con Kolarov, che è una bestia, sono stato toccato dietro al ginocchio e mi faceva un po’ male. Ma ora sto bene”.

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