Gazzetta: “Napoli, perché non provare a vincere la Coppa? Con Ancelotti…”

La nottata è passata. Una «seratina» più che altro, neanche tanto terribile come qualcuno sospettava ricordando il fantasma della Lazio e la striscia positiva del Salisburgo in casa. L’ anno scorso, infatti, in vantaggio 1-0 dopo aver vinto 4-2 all’ andata, la squadra di Inzaghi era riuscita a farsi ribaltare nel fortino dove il Salisburgo non perde da 18 partite europee. Quattro gol per l’ eliminazione più dolorosa che si ricordi. Quattro gol che il Salisburgo avrebbe dovuto segnare anche ieri per un improbabile passaggio ai quarti. Ma il Napoli non è la Lazio, è più solido, è tra i favoriti di questa Europa League e lo sa, anche se non si scopre pubblicamente. Gli austriaci si sono fermati a 3. Un 3-1 che fa male solo all’ orgoglio, ma dal quale bisogna ripartire per evitare errori che in altri casi si pagano cari. Non è come la Juve che davvero può dedicarsi a 5 partite e basta, da qui a giugno, essendosi cucita addosso lo scudetto. Ma dall’ alto del suo secondo posto anche il Napoli potrà concentrarsi sull’ Europa League. Ci sono belle rivali al sorteggio di oggi, spagnole e inglesi, perché non sognare in grande con un tecnico, Ancelotti, che addirittura di Champions ne ha vinte tre?

MALE MALE LA RIPRESA Ancelotti, appunto. Quasi impenetrabile il suo sguardo quando al 90′ stringe la mano al bravo collega Rose che sta studiando da top, ma non ha una cifra tecnica enorme a disposizione. E dimentica per un’ ora, grave errore per fortuna del Napoli, lo scatenato Gulbrandsen in panchina. Eppure, scommettiamo, il sopracciglio si sarà alzato di qualche millimetro. Perché il secondo tempo ha fatto dimenticare quanto di buono visto nel primo. Si sapeva che il Salisburgo si sarebbe lanciato all’ assalto, in fondo all’ andata avrebbe meritato un gol. Il Napoli però ha dato dimostrazione di un valore europeo non indifferente: ha retto agli attacchi con un giropalla di prima che ha ricordato quello di Sarri, ha concesso agli austriaci soltanto un tiro in porta costringendoli ad abbassare il ritmo, e ha verticalizzato più volte. Sfruttando bene i centimetri di Milik, il gran lavoro di cucito di Zielinski, le idee di Fabian Ruiz.

GRAN PALO E STOP Il gol era nell’ aria. È bastato costringere all’ errore il modesto Mwepu, mezzala anello debole del 4-3-1-2, per scatenare un contropiede che da Mario Rui, passando per Zielinski, è arrivato a Milik. Centro stagionale 17, qualificazione quasi fatta dopo neanche un quarto d’ ora. Il Napoli non sente le assenze di Koulibaly e Albiol in contemporanea (come togliere in un colpo Bonucci-Chiellini alla Juve), evento che non succedeva da oltre quattro anni, e neanche avverte il k.o. di Insigne poco prima del via. Va avanti con personalità, anche quando l’ erroraccio di Allan, lontano ancora dai suoi standard, regala a Dabbur, signor centravanti, l’ occasione dell’ 1-1. Il bel gioco del Napoli si stampa sul palo, gran tiro da fuori di Fabian Ruiz, e poi ecco il pericoloso arretramento.

TERZA VOLTA QUARTI Non può essere paura. Forse calcolo, probabilmente un comprensibile rilassamento per una situazione che volge al bello. In ogni caso il Napoli comincia ad abbassarsi, a subire, a cedere metri. Addio profondità, con Milik che non riesce più a fare sponde, con Callejon fuori dalla manovra, con la difesa che traballa un po’. Mentre l’ entrata di Gulbrandsen per Mwepu – perché il norvegese è rimasto in panchina un’ ora, mister Rose? – ribalta tatticamente la sfida. Il 4-3-3 ora velocissimo del Salisburgo, con Minamino arretrato mezzala a cominciare da dietro i suoi dribbling frenetici, mette alle corde. Il 2-1 del norvegese, il palo di Dabbur, il 3-1 di Leitgeb (altro subentrato). Soltanto una squadra su 43 s’ è fatta ribaltare da un 3-0 all’ andata nella storia dell’ Europa League: non era il Napoli quella indiziata a invertire il trend. Sono quarti di finale, per la terza volta nella storia del torneo (nell’ 89 Maradona sollevò la Coppa Uefa). Ma ora più attenzione: c’ è di meglio, nel senso di peggio, del Salisburgo.

Articolo precedenteIl Corriere della Sera: “Il Napoli vive di rendita. Prende 3 reti e vola ai quarti”
Articolo successivoGDS – Prima pagina: “Inter, notte fonda! Brutto Napoli, ma passa ai quarti”